“La Consulta ha smontato la legge Calderoli sull’autonomia che ora dovrà necessariamente tornare in Parlamento per essere rivista. È evidente che non ha alcun senso che la Lombardia continui il percorso che aveva frettolosamente avviato con il ministro agli affari regionali per la devoluzione delle materie per le quali non era necessario definire i livelli essenziali delle prestazioni. Quel percorso è affondato insieme alla decisione della Corte Costituzionale. Ma sarebbe sbagliato buttare il bambino con l’acqua sporca. Il riconoscimento alla Lombardia di alcune funzioni, nello spirito della Costituzione come riformata nel 2001, è ancora una prospettiva ragionevole e percorribile, ma va ribaltato il tavolo. Fontana ne prenda atto, non finga inutilmente che nulla sia accaduto, e sgomberando il campo da visioni ideologiche e massimaliste cerchi il confronto con il PD lombardo sulle singole e significative funzioni che è più utile e consono che siano gestite sul territorio anziché a Roma. Il Pd ha una solida tradizione municipalista e non centralista. Su questa base si può aprire un dialogo serio in Consiglio regionale per arrivare a risultati concreti, condivisi e soprattutto utili ai lombardi”. Lo dichiara Emilio Del Bono, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia e presidente del Pd lombardo.