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I violini di Cremona sbarcano negli States

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Raccontare Antonio Stradivari e le origini e l’affermazione della liuteria cremonese nel mondo: questo l’obiettivo della mostra “Stradivarius: origins and legacy of the greatest violin maker”, in programma fino  a domenica 5 giugno 2016 al MIM, Musical Instrument Museum di Phoenix (Arizona).

La rassegna, realizzata in collaborazione con il Museo del Violino di Cremona e il network internazionale friends of Stradivari, illustra quanto e come i liutai cremonesi siano stati determinanti per l’evoluzione della cultura musicale occidentale dal XVI secolo in poi, attraverso l’esposizione di preziosi strumenti, pezzi unici della bottega del Maestro e ricostruzioni storiche. Sarà dunque possibile ammirare e ascoltare capolavori senza tempo, in buona parte provenienti proprio dal Museo cremonese o prestati nell’ambito del progetto friends of Stradivari, network internazionale promosso dal Museo del Violino tra quanti suonano, amano, studiano o custodiscono i capolavori dei grandi liutai cremonesi. Lo strumento più antico è un Andrea Amati, del 1566 circa; realizzato per Carlo IX re di Francia, è uno dei primi violini mai realizzati. T

Oggi, domenica 17 gennaio la rassegna sarà inaugurata dal recital di Rachel Barton Pine che porrà a confronto, in un inconsueto duello, uno Stradivari ed un Guarneri.

Il Musical Instrument Museum di Phoenix ospita una collezione di oltre 10.000 strumenti provenienti da tutto il mondo; organizzato per aree geografiche di competenza, offre ai 250.000 visitatori che in media accoglie ogni anno un panorama unico di strumenti, contributi musicali e video, oltre all’Experience Gallery, uno spazio dedicato nel quale è possibile toccare e suonare strumenti di ogni tipo.

Viaggio tra i riti della macumba

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Un viaggio fra i riti del candoblè, dell’umbanda e della santeria, religioni afro del Sudamerica e dei Caraibi, partendo dalle immagini di un filmato che entra per la prima volta in modo approfondito nei segreti delle iniziazioni e delle possessioni in stato di trance. Questo il tema della seconda serata del ciclo “Con religioso rispetto, otto incontri sulle religioni nel mondo alla scoperta dei valori che uniscono”, sostenuto dalla Fondazione Cariplo, che si terrà domani, lunedì 18 gennaio, a Villa Pallavicini di Milano.

Con esperti e documenti filmati si parlerà delle religioni tradizionali portate dagli schiavi in Brasile, Cuba e isola di Hispanola (Haiti e Repubblica Dominicana), al centro di un diffuso, ancora oggi, sincretismo religioso con il cristianesimo. Un modo per dare due facce alle divinità: santi cattolici accoppiati a divinitá tradizionali africane. Santa Barbara, per esempio, è anche Yansà (dea del fulmine e della guerra), San Pietro rimanda a Ogun (divinità del fuoco e della metallurgia) e San Lazzaro a Babalù Ayè (divinità della guarigione). Un accostamento, presente, per esempio, nella santeria e nell’umbanda, nato per raggirare i padroni delle piantagioni e i missionari che volevano imporre la religione cattolica, permettendo così agli schiavi di conservare la loro fede. Il candoblè, invece, è riuscito a mantenere in via più esclusiva la sua matrice di religione yoruba, proveniente dalla Nigeria e dal Benin, senza ricorrere ai santi, ma per lungo tempo è stato praticato in segreto. Si tratta di religioni che in America Latina hanno avuto (e in molti casi hanno tuttora) una funzione sociale con un ruolo di resistenza, di riscatto dall’ingiustizia, di promozione alla solidarietà, il tutto con buona pace dell’uso negativo che in Italia si fa del termine “macumba”.

La serata si aprirà con un documentario girato nei terreiros (templi) del candoblè e dell’umbanda brasiliani che presenta in esclusiva i riti di iniziazione e fenomeni di possessione, cioè, lo stato di trance per cui diverse divinità entrano nel corpo dei celebranti, manifestandosi con cambiamenti di voce, comportamenti e umore. Quindi, una parte storica su Serra da Barriga, la capitale di Zumbi, lo Spartaco nero che creò nel nord del Brasile una regione liberata dallo schiavismo dove arrivarono, come in una “terra promessa”, non solo persone di colore e indios scappati dalle piantagioni, ma anche bianchi emarginati.

Interverranno: l’antropologo Luca D’Amico, l’autore del reportage filmato Franco Capone, l’esponente del candonblè Eliane Galvao, che ha collaborato al documentario, Mestre Baixinho, fondatore dell’Academia de Capoeira in Italia, che condurrà una dimostrazione di capoeira, in origine la lotta degli schiavi e arte marziale degli uomini liberi di Zumbi.A

Appuntamento alle 21 presso l’associazione Culturale Villa Pallavicini,
Via Meucci 3 Milano
Telefono 02.256.57.52

A Bormio “sicuri con la neve”

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Confermata per domenica 17 gennaio 2016 la manifestazione “Sicuri con la neve 2016”, in programma a Bormio, in Alta Valtellina. Come ogni anno, i tecnici della VII Delegazione e della Stazione locale hanno predisposto tutta una serie di iniziative per informare sui rischi e sui comportamenti corretti da rispettare quando si pratica la montagna d’inverno, in tutte le sue sfumature, in presenza di ghiaccio, con  senza neve, in base alle caratteristiche specifiche di un territorio. I soccorritori del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) stanno allestendo il campo neve organizzato e lo stand informativo aperto al pubblico, per fornire gratuitamente riposte a dubbi e richieste e per effettuare dimostrazioni pratiche, a cui è possibile partecipare.

Sant’Antonio, falò in Lombardia

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La Lombardia si prepara alla notte di Sant’Antonio. Quest’anno saranno oltre 30 i falò accesi nelle notti tra il 16 e il 19 gennaio per festeggiare il patrono degli agricoltori e Santo Protettore degli animali domestici. È quanto emerge da una prima rilevazione di Coldiretti Lombardia sugli eventi già in programma sul territorio. Nella tradizione popolare – spiega la Coldiretti regionale – l’appuntamento con i falò invernali simboleggia l’attesa del mondo agricolo per il risveglio della natura e per la stagione primaverile. Decine di cataste di legna verranno date alle fiamme nelle province di Milano, Varese e Monza Brianza, ma sono previste “notti di fuoco” anche nel Pavese, nel Mantovano e nella Bergamasca. In Brianza, nel Varesotto e nel Comasco, invece, l’ultimo giovedì di gennaio si festeggerà la Gubiana bruciando un fantoccio di paglia vestito di stracci (la Gubiana, o Giöbia).

Oltre ai falò, un’altra usanza della Festa di Sant’Antonio è la benedizione degli animali, sia da lavoro che da compagnia. A Casorate Primo, in provincia di Pavia, gli animali saranno benedetti nel pomeriggio di domenica 17 gennaio, prima dell’accensione del rogo. Mentre il prossimo sabato 16 gennaio a Quistello in provincia di Mantova si svolgerà il convegno “Il culto di Sant’Antonio nella tradizione popolare” (al cinema-teatro Lux in via IV Novembre 6, ore 10) a cui parteciperanno il presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra e Sara Paraluppi della Confederazione Nazionale Coldiretti.

Un altro appuntamento importante per Sant’Antonio è a Varese, dove la ricorrenza si festeggerà sabato 16 gennaio accendendo un grande rogo in piazza della Motta, un evento che ad ogni edizione richiama circa duemila persone. Nelle stesse ore la tradizionale festa contadina si celebrerà anche a Milano, al parco Lambro in via Casoria, mentre nel parco pubblico Boscoincittà di via Novara una grande catasta di legno sarà incendiata lunedì 18 gennaio. Diversi anche gli appuntamenti nei Comuni dell’hinterland milanese, da Cologno Monzese a Sedriano.

L’usanza di accendere grandi fuochi nel giorno di Sant’Antonio – spiega Coldiretti Lombardia – viene dalla tradizione del Santo guaritore dell’omonima malattia cutanea caratterizzata da bruciore e arrossamento nota con il nome di “Fuoco di Sant’Antonio”, che in passato veniva curata con il grasso del maiale, animale spesso rappresentato accanto al Santo. In provincia di Cremona, la tradizione del falò è legata ai “giorni della merla”, i tre più freddi dell’anno che secondo la tradizione si collocano tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Anche in questo caso diverse aziende agricole (tra cui alcune fattorie didattiche, ma anche l’agri-nido di Cremona) rinnoveranno anche quest’anno l’usanza dei canti intorno al fuoco. In Lombardia – conclude la Coldiretti regionale – i fuochi all’aperto sono permessi se fanno parte di tradizioni popolari e religiose, solo dopo autorizzazione del Sindaco e sempre assicurando la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente.

Mutui, boom alla fine del 2015

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Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10.768,5 milioni di euro nel terzo trimestre 2015. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +87,4%, per un controvalore di +5.022,3 mln di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico IV-2015 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Gennaio 2016. Il mercato del credito per le abitazioni continua a dare segnali positivi, le erogazioni sono in aumento da quasi due anni e superano i 10 miliardi di euro per il secondo trimestre consecutivo. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi importanti a partire dalla metà del 2014 e volumi raddoppiati dall’estate scorsa. La domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita da due anni e mezzo (nei primi undici mesi del 2015 l’aumento è stato del 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), la Banca Centrale Europea continuerà a sostenere i finanziamenti a famiglie e imprese, l’offerta relativa ai mutui continuerà a migliorare.  Guardando ai numeri degli ultimi 12 mesi (Ottobre 2014-Settembre 2015) riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 35.158,2 mln di euro. Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (Ottobre 2013-Settembre 2014), segna un aumento dei volumi pari a +54,7%, per un controvalore di +12.431,7 mln di euro.

La pm del delitto Macchi: “Lo dovevamo a Lidia”

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“Quarto Grado” ha intervistato il sostituto procuratore generale di Milano Carmen Manfredda, che ha richiesto l’arresto di Stefano Binda per il delitto di Lidia Macchi, avvenuto nel gennaio 1987. «Lo dovevamo a Lidia Macchi, alla sua famiglia, a noi stessi e alle molte persone che per 29 anni sono state inseguite dal vento velenoso della calunnia e del sospetto», dichiara il sostituto pg. «Si è trattato di un percorso faticoso alla ricerca della verità», prosegue la Manfredda. «Effettivamente credo di poter dire che siamo a una svolta, nel senso che per l’impegno e le indagini svolte dalla squadra mobile di Varese si è raggiunta la prova che la persona arrestata oggi sia l’autore dello scritto anonimo “In morte di un’amica” ricevuto dalla famiglia Macchi il giorno del funerale della figlia, il 10 gennaio 1987. Si tratta di uno scritto che ha sempre rivestito un ruolo di centralità sin dall’inizio dell’indagine, proprio perché descrive con particolari che allora erano inediti il gravissimo fatto di sangue. Anche l’odierna fase di questa indagine – spiega il sostituto pg – è basata sulla dimostrazione dell’equazione che l’autore di quello scritto anonimo sia anche l’autore dell’omicidio». «Siamo in una fase ancora cautelare del processo di indagine, che per sua natura è una fase provvisoria. Naturalmente il compendio probatorio dovrà essere arricchito da ulteriori riscontri», aggiunge la Manfredda. Dopo aver confermato che «la contestazione è di omicidio aggravato», il sostituto procuratore generale di Milano sottolinea il ruolo delle inchieste giornalistiche nel raggiungimento della svolta di questo caso: «Trasmissioni come “Quarto Grado” hanno contribuito a risvegliare le coscienze e a sensibilizzare le persone».

Oasi Wwf di Vanzago, prove di salvataggio

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L’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava ha effettuato un sopralluogo
al Centro di recupero della fauna selvatica di Vanzago, in provincia di Milano, gestito dal Wwf. “Una visita – ha spiegato – dettata anche dall’esigenza di comprendere la situazione di queste realta’, alla luce degli effetti della riforma Delrio”. Strutture come quella di Vanzago erano, fino a ora, sostenute dalle Province, con fondi trasferiti dalla Regione. “Nell’ultimo anno, peraltro, – ha spiegato Fava – si e’ registrata una difficolta’ da parte delle Province nell’erogazione delle risorse, nonostante la Regione, a cui sta per essere trasferita la competenza su questo centro, abbia regolarmente liquidato alle Province stesse la quota di spettanza in materia di fauna selvatica”. Il Cras di Vanzago riceve esemplari di fauna feriti e in difficolta’ dalle province di Milano, Varese, Monza e Lodi. In occasione della visita odierna dell’assessore Fava e’ stato rimesso in liberta’ uno sparviero proveniente dalla provincia di Varese, ricoverato presso il centro a causa di un trauma subito per un impatto contro una barriera antirumore. “La nostra preoccupazione ora – ha concluso Fava – e’ garantire continuita’ dei servizi, nelle more di una riforma degli Enti locali pasticciata, che non ha tenuto conto, appunto, dei servizi ai cittadini e al territorio. Tocca alla Regione ora prendersi carico della funzione e capire come ridare piena funzionalita’ al Cras sul territorio lombardo”. (Lnews)

Sgomberata la ex scuola Cardarelli

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E’ stato sgomberata questa mattina con un intervento della Polizia locale insieme a Polizia di Stato la ex scuola media “Cardarelli” di via Strozzi, zona Bande Nere, chiusa in emergenza per amianto dall’estate del 2013 e più volte oggetto di atti vandalici.

L’operazione si è svolta nelle prime ore del mattino, presenti anche gli agenti dell’Unità cinofila della Polizia locale che hanno trovato una cinquantina di giacigli e una trentina di persone, tutti adulti. Nei giorni scorsi vi era stato anche un sopralluogo dell’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale Marco Granelli con la Polizia locale che aveva constatato il grande degrado e la presenza di occupanti abusivi.

Nei giardini di via S. Caterina da Forlì, che si trovano di fronte all’edificio, si sono avuti episodi di piccolo spaccio segnalati anche dai genitori di alcuni bambini e riconducibili agli occupanti della ex scuola di via Strozzi, anche per questo si è reso necessario lo sgombero di oggi.

Gli occupanti, tutti risultati senza fissa dimora, tre anche senza documenti e quindi trattenuti per accertamenti, sono stati allontanati e l’edificio è stato immediatamente messo in sicurezza. Per tutto il giorno la Polizia locale presidierà l’area e successivamente la ex scuola sarà controllata dalle pattuglie  per evitare nuovi ingressi non autorizzati.

“Con l’intervento di stamane abbiamo posto fine a una situazione di forte  disagio per il quartiere e a un’occupazione illegale e pericolosa – dichiarano gli assessori  Marco Granelli e Carmela Rozza (Lavori pubblici e Arredo urbano) – . Adesso possiamo portare avanti con maggiore tranquillità il piano di rinascita della scuola: per marzo contiamo di assegnare la demolizione della struttura, successivamente con un appalto distinto affideremo i lavori di ricostruzione”.

Chiusa in seguito al ritrovamento dell’amianto, la scuola di via Strozzi sarà ricostruita in legno. L’importo complessivo dei lavori è di 13.500.000 di cui 5 stanziati dal Governo.

Balzani, governo Renzi iniezione al Paese

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“Io penso che il governo Renzi abbia rotto un clima di immobilismo che c’era nel nostro Paese”. Così la candidata alle primarie del centrosinistra e vicesindaco uscente Francesca Balzani intervenuta a Pane al Pane, ai microfoni di  Radio Lombardia ha risposto  a chi le chiedeva un’opinione sul governo Renzi.”Renzi è stato una grande iniezione di energia, che non immediatamente si traduce in riforme che poi sono più o meno perfettibili. Ho visto Renzi quando c’è stata quotazione della Ferrari e mi ha colpito il fatto che il nostro Paese è finalmente rappresentato da un premier così giovane, e non parlo solo di ringiovanimento anagrafico. Io mi auguro che Renzi riesca a considerare che non si può sempre contare su se stessi, ma che è importante avere una squadra intorno. Ha una grande capacità di leadership e a volte sottovaluta l’importanza della squadra”

Milano, arriva il garante dei diritti dell’Infanzia

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Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha nominato come Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Milano Anna Maria Caruso, ‘per la pluriennale esperienza professionale acquisita nell’esercizio delle funzioni di Giudice civile e penale e di Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Milano, per la qualificata esperienza maturata nel campo dell’insegnamento universitario nell’ambito del diritto di famiglia e minori, nonché nell’insegnamento in corsi di alta formazione nelle materie psico-sociali e specifiche dell’area minorile, per l’esperienza pluriennale come Presidente del Comitato Scientifico presso un Centro per i minori in difficoltà, relatrice a numerosi convegni e seminari di formazione sulle tematiche minorili e della famiglia’.

“Da oggi Milano è ancora più accogliente. Ho sempre sostenuto – afferma il Sindaco Giuliano Pisapia – che una città a misura di bambini sia una città a misura di tutti e sono certo che Anna Maria Caruso svolgerà un ottimo lavoro, sostenendo i diritti e le pari opportunità dei ragazzi. La Garante ci aiuterà a portare avanti, migliorare e potenziare il lavoro che abbiamo avviato fin dall’inizio e che ha portato a iniziative concrete. Penso all’apertura del Museo dei Bambini alla Rotonda della Besana, al riconoscimento del diritto dei più piccoli a giocare nei cortili, nei giardini e nelle aree all’aperto delle abitazioni private e anche ai Consigli di Zona dei ragazzi. E penso soprattutto agli oltre 15mila minori che il Comune segue con i suoi servizi e che da oggi avranno un punto di riferimento in più”.

Il compito principale del Garante, oltre a quello di fornire uno sguardo ‘terzo’ sulle azioni del Comune, sarà quello di vigilare sull’applicazione delle norme nazionali e delle Convenzioni internazionali in tema, garantendo quattro principi fondamentali: non discriminazione, migliore interesse del minore, diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, partecipazione e rispetto per l’opinione del minore. Lavorando in collaborazione con i servizi sociali, la magistratura, il terzo settore, la scuola, l’ambito sanitario, il Garante di Milano si coordinerà anche con quelli nazionale e regionale e coopererà con l’Autorità giudiziaria nel segnalare eventuali violazioni di diritti e discriminazioni a danno dei minori.

Il Garante, che resterà in carica per 5 anni, è stato istituito dalla Giunta nel marzo del 2015 e il Regolamento che ne delinea compiti e funzioni è stato approvato dal Consiglio comunale lo scorso ottobre. A novembre, infine, era stato aperto il bando per accogliere le candidature.