Si chiamano Reactions le nuove faccine per esprimere una nuova gamma di sentimenti in un tempo minore.
Dal 1993 quando è iniziata la diffusione del servizio di messaggistica breve SMS, abbiamo imparato ad esprimere il nostro pensiero in 160 caratteri utilizzando successivamente le emoticon. Spesso si è parlato di una rivoluzione della comunicazione che doveva stare al passo con il media utilizzato e si è discusso sul fatto che “i giovani” non fossero più in grado di esprimersi in maniera più completa o più complessa di un sms.
Arrivando ad oggi, l’sms, sembra quasi fin troppo prolisso. Abbandonato per i costi, siamo passati a chat, tweet, snapchat, vine e altre decine di piattaforme di comunicazione che permettono in maniera immediata l’espressione del “like” o la condivisione di un messaggio.
Oggi, con questo update, viene comicamente tolto l’obbligo di doversi esprimere discorsivamente per esprimere amore, gioia, tristezza, stupore e rabbia. Basta un click.
L’importanza dell’aggiornamento non è tanto nel fatto di avere una funzione in più per esprimersi quanto nel avere un aggiornamento su un servizio che è uno dei principali standard di comunicazione. Nel futuro prossimo vedremo quanto questa modifica, assolutamente ben ponderata da Zuckerberg, influirà sul modo di comunicare.
Nota romantica: apprezziamo come, nella versione italiana, non siano comunque riusciti a trovare una sola parola per esprimere amore, affetto, tenerezza… e abbiano chiamato la reaction a cuore “love”, che quindi non fugherà ogni dubbio su cosa si intenda usandola (leggi: friendzone).
🙂