È morto all’età di 84 anni SCOTTY MOORE, figura fondamentale nella nascita del rock’n’roll e chitarrista storico di ELVIS PRESLEY.
Malato da tempo, Moore è deceduto ieri nella sua casa di Nashville, in Tennessee, ma la notizia è stata diffusa soltanto oggi da vari media americani, che citano fonti della famiglia.
Durante la sua carriera si è dato anche al blues, al jazz, al country e al rockabilly e il suo stile chitarristico da solista resta un modello pionieristico di quello che oggi è il rock moderno. Iniziò a suonare alla tenera età di 8 anni ma fu l’incontro con Sam Phillips, produttore del Sun Studio di Memphis a cambiargli la vita. C’era anche lui quel giorno in cui sulle note di una rilettura di “That’s All Right, Mama” di Arthur Crudup venne fatto un provino ad un giovane cantante sconosciuto e ribelle che rispondeva al nome di Elvis Presley. Quella registrazione è ancora oggi ritenuta uno dei primi brani rock and roll della storia fissati su nastro.
Elvis, Bill Black e Scotty Moore nel 1954 formarono così il trio chiamato BLUE MOON BOYS, divenuto poi un quartetto con l’aggiunta del batterista D.J. Fontana. Il resto, come si suol dire, è storia… del rock!
Scotty sapeva tenere testa ad Elvis con il suo carattere deciso, sebbene fosse timido sul palco: la sua presenza non eccessivamente scenica, dovuta al suo carattere introverso, è sempre stata adeguatamente compensata dal suo pirotecnico stile chitarristico con la sua adorata Gibson ES-295 (nel 1999 la Gibson ha prodotto in serie limitata la Scotty Moore Signature dello storico modello in suo onore). Buona parte del ruolo chiave che la chitarra ricoprirà nei gruppi a venire lo si deve proprio a lui: mentre molti leggendari chitarristi rock come Chuck Berry – o blues come B.B. King – usavano abitualmente ricoprire anche il ruolo di cantante, Scotty sin dai giorni dei Blue Moon Boys ebbe l’intuito di lasciare all’inimitabile Elvis la scena di frontman e cantante (e chitarrista ritmico) ricoprendo unicamente il ruolo di solista e ritagliandosi così comunque il suo bel ruolo di rilievo spiccando solo nel momento clou di ogni brano.
Moore affiancò Elvis nella prima parte della sua carriera, fino al 1968: la sua ultima apparizione col Re del Rock è immortalata nel famoso (e imperdibile) speciale televisivo “Elvis Presley’s ’68 Comeback Special” per la rete NBC.
La sua attività musicale non è comunque cessata del tutto in quell’occasione: oltre ai suoi tre dischi da solista, tra il 1970 ed il 2003 Moore ha collezionato una cospicua serie di collaborazioni con artisti come Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Dolly Parton, Perry Como, Paul McCartney, Ringo Starr, Carl Perkins e Alvin Lee. Nel 2007 ha prodotto 2 cd di collaborazioni, “The Mighty Handful Vol. 1 & 2”. Nel periodo più recente si era concentrato sulla sua seconda attività di ingegnere del suono e produttore ma non aveva comunque resistito al richiamo del palco, concedendosi in esibizioni sporadiche con vari artisti, tra cui Ronnie McDowell, Lee Rocker e il Mike Eldred Trio.
Nel 2000 era entrato a pieno diritto nella Rock and Roll Hall of Fame.
Nel 2002 venne insignito del Gibson Lifetime Achievement Award.
Nel 2011 è stato inserito dalla prestigiosa rivista Rolling Stone al 29° posto nella classifica dei 100 più grandi chitarristi di tutti i tempi.
https://www.youtube.com/watch?v=zTTab3ntd08