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Pagare la multa lavorando per il Comune

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Parte il “Baratto amministrativo”, la pratica collaborativa prevista dal decreto “Sblocca Italia” che coniuga il rispetto delle regole nel pagamento dei tributi con la tutela sociale. Il Comune di Milano ha pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione delle domande, da parte di cittadini che si trovano in condizioni di morosità incolpevole, per accedere al baratto ed estinguere così i debiti con l’Amministrazione, prestando un’attività lavorativa temporanea come la manutenzione e l’abbellimento di beni comunali. Gli interessati hanno 60 giorni di tempo per presentare domanda. Il baratto è possibile per estinguere debiti maturati fino al 2013 e per un valore minimo di 1.500 euro, riferiti a tributi comunali quali Ici, Imu, Tarsu, Tares e Tari, violazioni al Codice della strada o a entrate patrimoniali quali canoni e proventi per l’uso dei beni comunali, corrispettivi e tariffe per la fornitura di beni e la prestazione di servizi. “Milano – ha spiegato la vicesindaco e assessore al Bilancio Francesca Balzani – è la prima grande città italiana che avvia questa modalità di collaborazione con i cittadini capace di coniugare solidarietà con equità. Il rispetto delle regole nel pagamento di sanzioni o tributi è fondamentale, dal momento che tali risorse sostengono la capacità del Comune di erogare i servizi ai cittadini. Ci sono però situazioni particolari in cui possono trovarsi i contribuenti e il baratto rappresenta un’opportunità importante per chi è in difficoltà economica.” Per accedere al baratto, infatti, è necessario dimostrare che l’impossibilità di pagare è legata alla perdita o alla riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare a causa di licenziamento, riduzione di reddito consistente (oltre il 30%) per cassa integrazione o riduzione di orario di lavoro, mancato rinnovo del contratto, cessazione di attività libero professionale, problemi di salute o variazioni nella composizione del nucleo familiare che provocano la riduzione del reddito. I requisiti di base richiesti sono la residenza nel Comune di Milano o la titolarità di una ditta individuale con sede a Milano, la cittadinanza europea o, per i cittadini stranieri, il possesso di permesso di soggiorno valido, avere almeno 18 anni, non essere destinatario di sentenza passata in giudicato, decreto penale di condanna per alcuni reati o delitti – ad esempio contro la Pubblica amministrazione, il patrimonio o l’ordine pubblico – avere un Isee non superiore a 21mila euro ed essere in condizioni psico-fisiche adeguate per svolgere l’attività del baratto. Per presentare domanda si può scaricare e compilare il modulo presente sul sito del Comune o ritirarlo negli uffici dell’anagrafe e nei Consigli di Zona. Per ciascuna ora di lavoro prestata viene riconosciuto il valore di 10 euro in analogia alla prestazione netta riconosciuta dal voucher Inps. E’ prevista la copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi connessa all’attività e per gli infortuni. Palazzo Marino ha identificato i primi progetti per il “Baratto amministrativo”. In particolare, la pulizia e lo sgombero di cantine, la tinteggiatura di locali e scale, la verniciatura della recinzione e un intervento straordinario di pulizia dei pavimenti in pietra nella sede della Zona 4, la tinteggiatura dei locali di ingresso della Zona 6, il rifacimento dei servizi igienici del Cam Jacopino in Zona 8, nonchè vari interventi di tinteggiatura in diversi Cam (Pecetta, Lampugnano, Lessona e Jacopino) della stessa Zona. Ulteriori progetti saranno identificati e inseriti nei prossimi avvisi pubblici. L’Amministrazione ha anche pubblicato un avviso pubblico per individuare operatori, associazioni o imprese che potranno svolgere l’importante ruolo di tutor o di sponsor nella gestione dei progetti del “Baratto amministrativo”. In particolare, compito del tutor sarà quello di coadiuvare l’Amministrazione in tutto il percorso, dalla selezione delle candidature, all’affiancamento dei cittadini nello svolgimento del lavoro fino al controllo delle prestazioni svolte. La relazione finale del tutor sarà la base per il rilascio, a cura di Palazzo Marino, dell’attestazione del buon esito del baratto. Gli sponsor saranno invece partner preziosi dell’Amministrazione, alla quale potranno offrire un finanziamento oppure materiali e altre forniture funzionali allo svolgimento del baratto.

Milano, la droga etnica si diffonde nella movida

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Lo shaboo prende piede a Milano. La pericolosa metanfetamina compare sempre più spesso nelle operazioni antidroga nelle notti della movida milanese. Gli ultimi arresti sono avvenuti alle Colonne di San Lorenzo. Lo shaboo è una droga “etnica” diffusa nelle comunità asiatiche ma – come si legge sul Corriere della Sera di oggi – dal primo gennaio a oggi sono già 19 gli arresti per spaccio di questa sostanza. Cinesi e filippini i pusher.  Lo shaboo, noto anche come “Ice”, si presenta come polvere cristallina e provoca immediata assuefazione. Provoca danni irreversibili all’organismo e la dipendenza da questa sostanza è una delle più difficili da battere.

Casa, la ripresa parte da Como

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I vertici di Confcommercio Como hanno presentano alla stampa la 17° edizione del Borsino immobiliare di Como e Provincia, strumento riconosciuto nella realtà comasca come primaria fonte di valutazione dei valori di mercato. Durante la conferenza stampa di presentazione di questa mattina è stato illustrato ai giornalisti l’andamento del mercato immobiliare e dell’intermediazione creditizia. Si intravedono segnali di ripresa. Due le importanti novità della nuova edizione del Borsino, dichiara il Presidente Mirko Bargolini: “Quest’anno le novità principali riguardano la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, la quale, tramite l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI), ci ha permesso di pubblicare il Numero di Transazioni Normalizzate (NTN) degli ultimi 10 anni e la pubblicazione di una sezione dedicata agli affitti turistici, sia per l’aspetto giuridico che per i prezzi. Il Presidente dichiara inoltre che nell’ultimo trimestre del 2015, dopo anni di crisi, si è finalmente tornati a vedere un – se pur minimo – segno positivo, timidi segnali di ripresa confermati anche dai dati statistici che hanno evidenziato un aumento delle compravendite, grazie anche alla diminuzione dei prezzi di mercato nei primi nove mesi dell’anno. Tutto questo non ci può far illudere che i prezzi – come riportato all’interno del Borsino – subiranno un aumento nel 2016, ma ci possono essere i presupposti per una vera, anche se lenta, duratura ripresa. I positivi segnali di crescita derivano inoltre anche dalle cifre record nel mercato dei mutui prima casa, sottolinea Simone Majeli, Vice Presidente e Coordinatore Intermediari del credito. A confermare il trend positivo del settore immobiliare sono i risultati registrati dalle nuove erogazioni di mutui prima casa alle famiglie italiane che nel corso del 2015 hanno segnato un incremento su base annua di un eloquente +53,3%. La Provincia di Como ha fatto la sua parte con un + 39,8% di richieste rispetto al precedente anno. Como inoltre si posiziona al 2° posto in Italia soltanto dopo Milano per erogazione dell’importo medio del mutuo confermando la Provincia come principale mercato per gli attori bancari. Sottolinea inoltre, nei fatti, come l’incidenza di prodotti di surroga, sul complesso delle richieste di mutuo pervenute in tutto il 2015, pesi circa il 60% del totale.

Zona Forlanini, 5 arresti e 5 denunce

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L’ attività di controllo, prevenzione e repressione della criminalità effettuata  dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano nelle aree sensibili di Milano, ha portato all’arresto di 5 persone e al deferimento in stato di libertà di altre 5, in zona Forlanini.

I militari della Compagnia Milano – Porta Monforte, con il supporto degli uomini della Compagnia d’Intervento Operativo del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, hanno focalizzato l’attenzione su quel quartiere, dove hanno arrestato  due pregiudicati marocchini di 22 e 43 anni, irregolari sul territorio nazionale, sorpresi a rubare sulle auto in sosta. Il primo, bloccato mentre stava forzando la serratura di un’utilitaria aveva 2 autoradio e 2 navigatori satellitari in uno zainetto, asportati da altrettanti autoveicoli, mentre il secondo è stato colto nell’atto di smontare un’ulteriore autoradio.

Sono finiti in manette anche un 33enne marocchino, un 34enne italiano ed un 31enne bosniaco, tutti ricercati in quanto colpiti da provvedimenti definitivi di pena per reati inerenti gli stupefacenti e la persona.

Tra i deferiti in stato di libertà, un 26enne italiano, vagabondo, già noto alle Forze dell’ordine, che nel tentativo di rendere maggiormente confortevole il suo rifugio – ricavato in una cantina di un condominio di edilizia popolare – si era allacciato abusivamente all’energia elettrica dello stabile, rendendosi così responsabile del reato di furto. Gli altri 4 denunciati devono rispondere del porto abusivo di coltello e di oggetti idonei allo scasso, tutti sottoposti a sequestro. Si tratta di 4 cittadini di origine moldava, la cui età oscilla tra i 24 ed i 32 anni.

BLACK STONE CHERRY

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Foto del concerto dei BLACK STONE CHERRY tenutosi al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI).

Opening band: TOSELAND.

Foto a cura di: AMBRA PISANO.

Partorisce in strada, mamma e figlia stanno bene

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Ha partorito a bordo di un’automedica perchè non ha fatto in tempo a raggiungere l’ospedale. Vicenda a lieto fine per una donna di 36 anni, soccorsa stamattina in via De Gasperi mentre si troava in strada con le doglie. Ad accorgersi di lei un passante, che ha fermato un’automedica di passaggio, La bimba, in ottima salute, è nata a bordo dle mezzo. Mamma e figlia poi sono state portate all’ospedale Buzzi, in buone condizioni.

Galleria, 31 enne arrestata per frode. Ha tentato acquisti per 59mila dollari.

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Qualche giorno fa la Polizia locale ha arrestato in Galleria Vittorio Emanuele II una donna per aver utilizzato carte di credito clonate e aver acquistato o tentato di acquistare oggetti di lusso per 59 mila dollari.

Al momento dell’arresto la signora K.A.J., inglese, 31 anni, alta 1,80, elegante, completo nero e décolleté rosse, era appena uscita da una boutique dove aveva acquistato diverse borse per un valore di circa 9 mila dollari utilizzando una carta di credito. Fermata per un accertamento dall’Unità antiabusivismo della Polizia locale coordinata dal Comandante Antonio Barbato, ha mostrato immediatamente un atteggiamento di grande nervosismo che ha insospettito gli agenti che hanno deciso di approfondire i controlli. Oltre ai documenti sono state fatte alcune verifiche sulla carta di credito che aveva utilizzato per gli acquisti. Con una telefonata alla società che aveva erogato la carta gli agenti hanno accertato che era stata clonata e il numero identificativo faceva riferimento al vero proprietario, un signore belga.

Ne sono seguiti ulteriori controlli su alcune tra le 11 carte di credito che la signora aveva nel portafogli, intestate a lei e ad altre persone. Quattro di queste appartenevano ad altrettanti signori, tutti belgi, ed erano state utilizzate per fare, o tentare, numerosi acquisti nel quadrilatero della moda, orologi e accessori, rigorosamente griffati.

Durante gli accertamenti il telefono di K.A.J. continuava a suonare ed è stato controllato dagli inquirenti che vi hanno trovato le schermate di tre carte d’imbarco per un aereo in partenza da lì a un paio d’ore da Malpensa per Londra. Due biglietti erano intestati alle stesse persone risultate intestatarie di alcune carte di credito in possesso della donna. In collaborazione con la Polizia aeroportuale è stata diramata immediatamente una segnalazione a Malpensa per bloccare i presunti complici della donna ma, evidentemente insospettiti dalle chiamate non risposte, nessuno si è presentato alla partenza.

La donna è stata arrestata per frode in concorso con alcuni complici che sono rimasti ignoti.

Ndrangheta, da infiltrazione a radicamento

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Secondo la relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia,  “In Lombardia si è da tempo, superata la logica della infiltrazione, intesa come sporadico inserimento della ‘ndrangheta nell’economia legale (penetrazione di qualcosa di negativo all’interno di un tessuto sano) e ad essa è subentrato il concetto di vero e proprio radicamento”. La relazione  analizza la diffusione delle organizzazioni mafiose in Lombardia dal primo luglio 2014 al 30 giugno 2015. In Lombardia c’è “una condizione di assoggettamento e omertà diffusa, conseguenza della forza di intimidazione che promana dall’associazione mafiosa radicata sul territorio lombardo, ed operante con la commissione di reati – estorsioni, usura, omicidi, traffico di rifiuti, favoreggiamento di latitanti, incendi – ma anche con l’acquisizione di attività economiche, l’inserimento in competizioni elettorali al fine di procurare voti a soggetti poi disponibili ad esaudire i desiderata dell’organizzazione”.

Verità per Regeni, striscione a Palazzo Marino

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“Verità per Giulio Regeni”: con lo striscione esposto oggi sulla facciata di Palazzo Marino il Comune di Milano aderisce alla campagna lanciata da Amnesty International Italia per chiedere che sia fatta chiarezza sull’omicidio del giovane ricercatore in Egitto.

“È importante tenere alta l’attenzione sull’omicidio di Giulio Regeni e per questo il Comune di Milano ha aderito all’appello della famiglia e alla campagna di Amnesty International Italia. L’uccisione in Egitto di questo giovane ricercatore coinvolge tutti noi direttamente. Oggi Milano e i milanesi, con l’esposizione dello striscione su Palazzo Marino, esprimono la propria vicinanza ai familiari, agli amici e ai colleghi di Giulio, ribadendo con forza che non saranno lasciati soli nella richiesta di verità e giustizia”, afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

“Facciamo un appello perché si faccia chiarezza su quanto accaduto a Giulio Regeni. Abbiamo deciso di esporre lo striscione come messaggio alla città e per sensibilizzare i milanesi in modo che questa vicenda non venga dimenticata. La città di Milano è dalla parte della verità e vicina alla famiglia e vogliamo che il Paese e il mondo lo sappiano”, dichiarano il Presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo e i Consiglieri Lamberto Bertolè, Paola Bocci, Andrea Fanzago, Luca Gibillini, Anita Sonego e Pietro Tatarella, presenti oggi all’iniziativa.

La famiglia Regeni ha inviato un ringraziamento al Comune di Milano per la vicinanza e l’impegno nella richiesta di verità. “Verità per Giulio non è solo uno slogan ma una imprescindibile istanza di giustizia per tutti i cittadini”: così si legge nel messaggio che i famigliari hanno fatto pervenire al Comune di Milano.

Anche Amnesty International Italia, attraverso il Presidente Antonio Marchesi, ha voluto ringraziare il Comune e i Consiglieri.

Per aderire alla campagna, oltre all’esposizione dello striscione su Palazzo Marino e al supporto attraverso il sito internet www.comune.milano.it, il Comune ha anche stampato 5mila cartoline e 200 locandine, che sono state distribuite in tutte le sedi dell’Anagrafe, nelle biblioteche, nei musei, nei Consigli di Zona e all’Urban center.

Falsi “made in Italy”, maxi sequestro delle Fiamme Gialle

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Il sequestro di oltre 333mila tra capi di abbigliamento e accessori, tutti falsi Made in Italy, avvenuto nei giorni scorsi tra la dogana di Chiasso e l’hinterland milanese, è uno dei più rilevanti effettuati fino ad ora. Lo conferma ai microfoni di Radio Lombardia il Tenente Colonnello Sergio De Francesco, comandante del gruppo di Ponte Chiasso della Guardia di Finanza. “E’ un’operazione importante sia per la quantità di merce sequestrata – afferma l’ufficiale – sia perché si cerca di tutelare il Made in Italy che viene mendacemente indicato su molti articoli prodotti in Cina e con vari artifici come bandierine italiane o scritte “Italia”. “Ogni giorno tra la Svizzera e l’Italia passano circa 2500 camion – aggiunge il comandante – questo era un camion frigorifero con targa polacca che ha insospettito i finanzieri. La prima parte del carico è stata sequestrata subito ma, pedinando comunque il camion, si è arrivati a un deposito di Milano. Quindi sono scattate le perquisizioni, anche in altri depositi, e si è arrivati al sequestro degli oltre 330 mila articoli. L’abbigliamento in questa quantità è raro sequestrarlo in un colpo solo”. Il valore di mercato della merce sequestrata è di circa 3 milioni di euro. La merce proveniva dalla Cina attraverso Inghilterra e Ungheria. Tre i cittadini cinesi denunciati.