A Milano è caccia al misterioso “turista” che chiede informazioni ai passanti e poi li aggredisce. Sei episoddi, dal 10 al 27 luglio, tutti con lo stesso modus operandi: un turista apparentemente straniero chiede, in inglese, informazioni stradali, per poi prendere a pugni al volto le vittime, tutte italiane di sesso maschile tra i 26 e i 38 anni. La prima aggressione, il 10 luglio, è avvenuta alle 21.30 in via San Gregorio ai danni di un 37enne che ha rifiutato le cure mediche, il giorno seguente, 11 luglio, un 38enne viene aggredito in via Sauro alle 21.40. Il 22 luglio la terza aggressione è ai danni di un 26enne italiano, in via Sardegna, poi soccorso in codice verde al Policlinico. Il 25 luglio in via Porpora alle 12.30 viene aggredito un uomo di 30 anni, il giorno dopo un 27enne cade vittima del “turista” in largo Cairoli alle 17.30 e viene poi trasportato in codice verde al Policlinico. L’ultima aggressione è avvenuta ieri alle 14 in corso Lodi ai danni di un 27enne rimasto illeso.
Ufficiale, il Salone del libro a Milano
“E’ una grande soddisfazione”. Esordisce così, con Affaritaliani.it, l’amministratore delegato di Fiera Milano Spa Corrado Peraboni. L’ufficialità c’è, ed è piena. La Fiera del libro si farà a Milano. Gli editori hanno scelto. Malgrado l’opposizione strenua dell’Appendino, il sindaco pentastellato che ha preso il posto di Piero Fassino, il Libro lascia il Lingotto e prende la via della Madonnina.
I dettagli sono quelli che aveva reso noti Affaritaliani.it una decina di giorni fa: tre padiglioni interi, circa 25 mila metri quadri di superficie, una rete di eventi che parte da Milano ma che approda anche a Roma e nel sud Italia.
“I numeri? Diciamo che pensiamo di arrivare a break even dalla terza edizione e che per la prima, prudenzialmente, nel business plan abbiamo messo il numero dell’ultima fiera realizzata a Torino”, conferma ad Affari Peraboni. L’unica incognita rimane il nome. Secondo quanto può riferire Affari non sarà assolutamente Mi-Book. Sarà un titolo in italiano. Ma verrà svelato a settembre.
“Direi che c’è sempre una grande soddisfazione quando si acquisisce una nuova manifestazione – chiude Peraboni – Doppia perché diamo a questa città qualcosa che è nelle sue corde. Milano è la capitale italiana dell’editoria. Quindi siamo davvero molto soddisfatti”. E per la Madonnina, tutto è bene quel che inizia e finisce bene.
Commemorata la strage di via Palestro. La bomba ‘mafiosa’ esplose 23 anni fa
Sono passati ventitrè anni dalla notte della strage di via Palestro: era la sera del 27 luglio del 1993 quando un vigile urbano notò del fumo uscire da una auto parcheggiata in via Palestro vicino al Pac, i vigili del fuoco fecero appena in tempo ad accertare la presenza di un ordigno, ma alle 23,14 la bomba esplose uccidendo tre pompieri (Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno), l’agente di Polizia Municipale, Alessandro Ferrari e Moussafir Driss un immigrato che dormiva su una panchina nei giardini pubblici. Oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato le vittime nel corso della cerimonia di commemorazione che si è svolta alla presenza delle autorità civili e militari.
“Dopo 23 anni non è stata messa ancora una parola chiara sulla verità giudiziaria e la strage di via Palestro rimane uno degli attentati più oscuri tra quelli realizzati dalla mafia. È doveroso nei confronti delle famiglie provarci ancora a perseguire la verità”, ha detto il primo cittadino.
In occasione dell’anniversario della strage e nell’anno in cui ricorre il ventennale della riapertura del Padiglione (inaugurava il 16 luglio 1996 interamente ricostruito), la giornata-evento ‘Il PAC non dimentica’ con ingressi ridotti e apertura prolungata. In particolare, il PAC resterà aperto fino a mezzanotte con la mostra ‘CUBA. Tatuare la storia’, cui si potrà accedere con un biglietto speciale di 4 euro. Alle 19, visita guidata gratuita del curatore Diego Sileo.
Archiviazione per Penati
Archiviate tutte le accuse contro Filippo Penati rimaste fuori dal processo e contenute in un fascicolo che era ancora aperto. E’ stata la stessa Procura di Monza a chiedere l’archiviazione. Lo comunica lo stesso Penati in una nota: “Oltre all’assoluzione da parte del Tribunale, cadono tutte le ipotesi di reato. Finalmente chiusa anche la vicenda Serravalle”. La Procura di Monza ha ottenuto l’archiviazione delle ipotesi di reato ancora iscritte a registro “per infondatezza della notizia di reato – scrivono i pm Walter Mapelli e Franca Macchia – e per insufficienza degli elementi raccolti a sostenere l’accusa in giudizio”. Si tratta di un fascicolo con 41 indagati aperto nel 2011. “Dopo sei anni di indagini e un lungo processo finito con l’assoluzione del dicembre 2015 con formula piena da parte del Tribunale di Monza che in sentenza ha anche censurato l’operato dei pm Mapelli e Macchia – ha commentato Penati – finalmente ora la stessa Procura ammette che le accuse di corruzione e finanziamento illecito al partito erano infondate in quanto non ha trovato riscontri. Con questa archiviazione si mette anche la parola fine alle accuse sulla vicenda della compravendita delle azioni Serravalle, iniziata 11 anni fa e già arrivata ad assoluzione da parte della Corte dei Conti”.
Van De Sfroos in “Synfuniia” a Cernobbio
Giovedì 28 luglio, DAVIDE VAN DE SFROOS di nuovo insieme all’Orchestra Sinfolario diretta dal M° Vito Lo Re, si esibirà in concerto nella splendida Villa Erba di Cernobbio (Como), una delle location più suggestive del Lago di Como (Largo Luchino Visconti, 4 – apertura biglietteria ore 18.00, apertura porte ore 20.00, inizio concerto ore 21.00). Il cantautore laghée si presenterà a casa propria vestito di “Synfuniia” dando vita ad una grande colonna sonora insieme ad un’orchestra di 40 elementi. Si esibirà senza la sua chitarra, mantenendo però la sincerità e l’ironia tipiche delle sue performance, per una serata magica.
Il concerto si terrà in occasione del “Festival Città di Cernobbio”. I biglietti sono disponibili fino a domani alle ore 13.00 nei punti vendita del circuito Ticketone e giovedì 28, dalle ore 18.00, in cassa a Villa Erba.
Duomo, turista dorme sul tetto
E’ rimasto chiuso nel Duomo di Milano e così ha passato la notte dormendo sul tetto. E’ successo a un giovane turista americano che, la sera del 25 luglio, era in bagno mentre gli addetti alla vigilanza facevano l’ultimo giro di controllo. Trovandosi i portoni della cattedrale sbarrati, il ragazzo è rimasto tra le guglie per la notte. Il mattino dopo ha spiegato alla polizia, che l’ha sentito a lungo, che non ha chiamato nessuno per non destare allarme. Il ragazzo è un appassionato d’arte. Sul suo smartphone c’erano foto di monumenti e statue. Il Duomo è un sito sensibili sotto sorveglianza. Quella interna è affidata alla vigilanza privata mentre quella esterna alle forze dell’ordine. Il ragazzo americano non era un pericolo per nessuno ma, evidentemente, non è così difficile bucare la sorveglianza.
Bergamo, fatture false per 270 milioni
La Guardia di Finanza di Clusone, in provincia di Bergamo, ha scoperto un giro di fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio dei filati per 270 milioni di euro. Le indagini sono partite da una verifica condotta in una società di Cene (Bg). I militari, insospettiti dall’improvviso aumento esponenziale del volume d’affari hanno ampliato gli accertamenti arrivando a scoperchiare un ingente giro di false fatturazioni anche al di fuori del territorio italiano. In totale sono state denunciate 58 persone, 15 delle quali accusate di associazione a delinquere. Coinvolte 96 società italiane e 12 estere.