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Sgomberato il campo di via Idro

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E’ stato sgomberato il campo nomadi di via Idro, come da programma.  Le famiglie che ci abitavano da anni sono state avvisate. Un’ottantina di persone hanno accettato di essere ospitate nelle strutture comunali. Alcuni residenti del campo però, per resistere, hanno appiccato il fuoco ad una baracca all’arrivo degli operatori. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Nel campo c’erano 98 persone. Lo sgombero prevede lo smantellamento delle baracche e durerà diversi giorni.

Inarrestabili SCORPIONS: il 50° Anniversario, il documentario sulla carriera, ancora ristampe e concerti

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Il tour d’addio è partito nel lontano 2010 ma gli SCORPIONS non ne vogliono proprio sapere di mollare il colpo. E’ uscito l’11 Marzo 2016 “Return To Forever (Tour Edition)”, il 18esimo e ultimo album pubblicato il 20 Febbraio 2015, oggi disponibile in edizione speciale arricchito da 7 bonus tracks (per un totale di 19 potenti brani, compreso il singolo “We Built This House”, che racconta la loro carriera in una pura riflessione sulla filosofia di vita del gruppo) più 2 DVD che catturano tutta l’energia e l’adrenalina che caratterizzano da sempre i live della band tedesca più famosa al mondo. Sul primo DVD è contenuto un intero straordinario concerto registrato il 12 Settembre 2015 a Brooklyn (NY) più un documentario sulle varie tappe del tour americano pronto a dimostrare quanto gli Scorpions siano ancora popolari negli Stati Uniti in maniera impressionante; a completare il tutto 4 videoclip e una lunga intervista track-by-track dove Klaus Meine, Rudolf Schenker e Matthias Jabs raccontano aneddoti e retroscena circa l’origine e il significato delle canzoni di “Return To Forever”. Il secondo DVD presenta invece la registrazione della performance all’Hellfest del 20 Giugno 2015 in Francia ed un’intervista sulla carriera.

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Ricordiamo inoltre che sono distribuite anche in Italia dallo scorso Novembre le ristampe rimasterizzate degli album classici degli Scorpions in quelle che sono state battezzate le 50th Anniversary Deluxe Editions, sia su vinile 180 grammi che su cd con bonus tracks e bonus DVD. Per ora disponibili “Lovedrive” (1979) “Blackout” (1982), “Love At First Sting” (1984), “World Wide Live” (1985) e “Savage Amusement” (1988). La band ha dichiarato in un comunicato ufficiale: “E’ difficile riassumere 50 anni in poche parole, ma ripercorrere le tappe più significative della nostra discografia, andando a ripescare brani finiti nel dimenticatoio sebbene registrati nel periodo di massimo splendore della nostra ispirazione, è stato un viaggio meraviglioso indietro nel tempo… un progetto che abbiamo affrontato col cuore in mano, tuffandoci tra migliaia di fantastici ricordi. Ed è stato anche terapeutico riscoprire il nostro più autentico e puro DNA musicale, selezionando via via dozzine di inediti, registrazioni live e demo. Abbiamo riportato a nuova vita gemme dimenticate che avevano fatto la polvere negli archivi, migliorandone la qualità del sound ma al tempo stesso preservandone l’originale magia“.

Gli Scorpions hanno di recente pubblicato anche “Forever And A Day”, un monumentale documentario retrospettivo sulla loro storia, diretto da Katja Von Garnier. Così lo ha descritto il cantante Klaus Meine: “E’ un film che per una volta non si sofferma soltanto sul glamour del rock’n’roll, intende far luce anche sul lato in genere più oscuro dell’industria musicale: le insicurezze e i conflitti personali”.

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Si parte dalle origini, con golosissime immagini di repertorio che riavvolgono il nastro addirittura fino ai primi anni 70, per arrivare ai gloriosi anni 80 del successo mondiale sulle note, tra le altre, della rock ballad più famosa di tutti i tempi “Still Loving You”. Poi i più riflessivi anni 90, quelli della hit mondiale “Wind Of Change”, che hanno portato gli Scorpions sulla cresta dell’onda fino a questo 2016, l’anno del 50° Anniversario di carriera, non senza difficoltà ma sempre con grande passione, coerenza e determinazione anche attraverso i numerosi cambi di line up. A raccontarsi nello scorrere delle immagini è la formazione attuale con Klaus Meine, Rudolf Schenker e Matthias Jabs protagonisti indiscussi, ma anche James Kottak e Pawel Maciwoda. Non mancano neanche i contributi degli ex d’eccellenza quali Michael Schenker, Uli Jon Roth e Herman Rarebell. Al coro si uniscono produttori, road crew e manager, in particolare Dieter Dirks, il produttore discografico tedesco il cui operato si rivelò determinante per la conquista degli USA e poi del mondo intero da parte della band. Tra i cameo più illustri Paul Stanley, Don Dokken, Alex Skolnick, Danko Jones e Anders Friden. Unica pecca i dialoghi in tedesco (forse in preda ad un orgoglioso e sfrenato impeto di patriottismo?), anche se non mancano ovviamente i sottotitoli in inglese. Ci sono voluti quasi 5 anni per mettere insieme questo docufilm: doveva essere il canto del cigno, eppure oggi risuona di nuovo come un arrivederci

Sul fatto che il 2016 possa essere o meno l’anno dell’addio definitivo, il cantante Klaus Meine non ha voluto pronunciarsi in maniera chiara e netta: “Quella del Farewell Tour è una definizione un po’ abusata negli ultimi 15 anni, ce ne siamo resi conto anche noi strada facendo. Personalmente non vorrei più azzardare previsioni sul nostro futuro. E’ che quando una band supera i 50 anni di carriera, beh ecco, insomma, si sa che non ne ha proprio altrettanti davanti, e i programmi possono cambiare in maniera repentina. Non voglio sembrare fatalista ma di fatto ogni nostro concerto potrebbe essere l’ultimo… e le grandi perdite nel rock degli ultimi mesi ci insegnano che non si può mai dare proprio nulla per scontato. Fa parte della vita, e per quanto non ci si voglia pensare fino in fondo, bisogna fare i conti con la realtà. Con gli Scorpions, proprio noi che abbiamo sempre programmato tutto con rigore teutonico, ormai viviamo alla giornata, un passo alla volta, in un certo senso un po’ come si faceva agli esordi, anche se oggi per ragioni profondamente diverse. Per il 2016 ci sono ancora una manciata di concerti da fare e per il 2017 si vedrà… e poi nel 2018 il sottoscritto spegnerà ben 70 candeline!! Ancora non ci posso credere… Ok mi ritrovo in ottima compagnia con colleghi come Mick Jagger dei Rolling Stones o Steven Tyler degli Aerosmith… però… diciamo che finché il mutuo scambio di energia con i nostri fans ci darà la scossa noi resteremo ancora in piedi”.

Gli Scorpions si sono esibiti per l’ultima (forse) volta in Italia lo scorso Novembre a Roma, Trieste e Milano (qui la galleria fotografica del recente concerto al Forum di Assago direttamente dall’archivio di Linea Rock).

Riproponiamo qui di seguito anche il link alla videointervista realizzata per Linea Rock in quel di Padova nel 2014: gli Scorpions in quell’occasione si esibirono di fronte a oltre 20.000 persone nell’ambito del Hydrogen Festival presso Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, stabilendo il loro record di presenze in un unico concerto in Italia.

https://www.youtube.com/watch?v=g–AkmWh6b4

 

 

 

 

 

 

 

SCORPIONS – Galleria Fotografica

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Foto del concerto degli SCORPIONS tenutosi al Mediolanum Forum di Assago (Milano) il 11/11/2015.

Opening band: Planethard.

Foto a cura di: Barbara Caserta.

Martina scarica Alex

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Martina volta le spalle ad Alex. Si è sciolta la coppia dell’acido. La Levato infatti ha chiesto di essere nuovamente ascoltata al processo sulle aggressioni a carico di Boettcher per “far emergere nuovi profili di responsabilità penale di Alex”. L’istanza è stata depositata oggi dall’avvocato di Martina Levato che, fino ad oggi, aveva cercato di scagionare il compagno o non aveva risposto alle domande sulle sue responsabilità. La decisione della donna viene definita dal legale una “completa presa di distanza”.

SYMPHONY X

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Foto del concerto dei SYMPHONY X tenutosi all’Alcatraz di Milano il 03/03/2016.

Opening bands: Myrath e Melted Space.

Foto a cura di: Marco Brambilla.

Brera, Raffaello e Perugino a confronto

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Dal 17 marzo al 27 giugno 2016 si terrà alla Pinacoteca di Brera un confronto straordinario tra due caposaldi della storia dell’arte: lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, una delle opere simbolo della Pinacoteca milanese e lo Sposalizio della Vergine di Perugino, proveniente dal Musée des Beaux-Arts di Caen per la prima volta eccezionalmente fianco a fianco. Il confronto tra la pala di Perugino e il quadro di Raffaello, di identico soggetto e accomunati da molteplici legami, appare in tutti i libri di storia dell’arte, ma fino ad ora non è mai stato realizzato dal vero. Su questa mostra, “Raffaello e Perugino Attorno a due Sposalizi della Vergine – Primo dialogo” è stato realizzato anche un volume da Skira editore.

Milano, vertice Grillo-Casaleggio per il candidato

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Dopo il passo indietro di Patrizia Bedori saranno direttamente Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio a indicare il nuovo candidato sindaco di Milano per il Movimento Cinquestelle. I due si vedranno nelle prossime ore.  La scelta potrebbe ricadere sul candidato indicato alle primarie del M5S subito dopo la Bedori (il terzo arrivato dato che il secondo si è già ritirato) oppure potrebbero essere indette delle nuove “comunarie” on line.

Clochard morto in via Lattanzio, il Comune contro la proprietà

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“Quanto avvenuto in via Lattanzio è drammatico. Stiamo valutando un’azione legale e la costituzione di parte civile da parte del Comune di Milano in relazione a possibili responsabilità colpose e danno morale nei confronti della proprietà dello stabile. Le azioni legali saranno fondamentali anche per evidenziare le criticità per l’incolumità dei cittadini in conseguenza dell’abbandono dello stabile”. Così Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale. “Tutto quanto era in nostro potere fare è stato intrapreso – ha spiegato Granelli – contro la proprietà privata dell’edificio oggetto di un’intricata vicenda che inizia nel 2010 quando il palazzo, un cantiere in costruzione, è stato abbandonato. Da allora sono avvenuti numerosi passaggi di proprietà, fallimenti e sentenze. Nel 2012 il Comune d’intesa con il Consiglio di Zona si è attivato per risolvere la situazione. Sono state numerose e perentorie le sollecitazioni alle proprietà fino all’ultima sentenza del Tribunale fallimentare dello scorso 2 febbraio quando, dietro richiesta scritta da parte mia e del collega Alessandro Balducci, assessore all’Urbanistica, i giudici hanno determinato la responsabilità del proprietario. E’ stato quindi possibile inviare un’ordinanza contingibile e urgente per ragioni igienico sanitarie e sicurezza a questa società che però si è resa irreperibile. Lo scorso 1 marzo abbiamo pubblicato sull’Albo pretorio l’intimazione della messa in sicurezza immediata. Cui seguirà, una volta trascorsi i tempi legali che lo consentono, l’intervento diretto dell’Amministrazione. La tragedia di oggi dimostra quanto sia fondamentale rafforzare i poteri di intervento pubblici per agire più efficacemente contro i proprietari di edifici abbandonati all’incuria”.

Albertini capolista per Parisi

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Gabriele Albertini sara’ capolista alle prossime elezioni comunali di Milano per Stefano Parisi, candidato del centrodestra. Lo ha annunciato lo stesso Parisi a “Un giorno da pecora” su Radio 2, insieme con il diretto interessato, con una sorta di duetto radiofonico fra i due, in collegamento telefonico. “Io capolista? Lo decide il futuro sindaco”, ha detto Albertini. E Parisi: “Ho un sms di Albertini, che non vi leggo, in cui lui dice che accetta la candidatura a capolista”. Quindi la “conferma” dell’ex sindaco, sulla falsariga dell’occasione, alla stessa trasmissione, in cui Albertini ha annunciato, leggendo un sms, la candidatura di Parisi. 

EUROPE: 30 anni di “The Final Countdown” dal vivo in Italia, con tutte le curiosità

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Ricorre quest’anno il 30ennale dall’uscita di The Final Countdown”, l’album capolavoro che nel 1986 consacrò gli EUROPE al grande successo mondiale con oltre 7 milioni di copie vendute. Joey Tempest lo aveva anticipato anche a Linea Rock già lo scorso anno e ha mantenuto la promessa: sono state annunciate oggi le date del prossimo tour europeo The Final Countdown 30th Anniversary Tour 2016che vedrà gli Europe eseguire per intero il loro disco di maggior successo più una manciata di immancabili hit.

Spiega Joey: “Con un repertorio vasto come il nostro, è sempre difficile decidere la scaletta di un concerto. Questo però è un anno speciale, e vogliamo dare ai fans quello che chiedono da un bel po’. Siamo orgogliosi di annunciare che in questo tour suoneremo l’album ‘The Final Countdown’ per intero, dall’inizio alla fine. E’ una pietra miliare del rock che ci ha permesso di girare tutto il mondo, realizzando i nostri sogni, glielo dobbiamo e ve lo dobbiamo! Non solo… Per rendere il tutto ancora più speciale, suoneremo nei bis alcuni brani che non abbiamo mai suonato dal vivo prima d’ora o che non suoniamo da parecchio, tratti dal nostro ultimo album “War Of Kings” e da tutti gli altri dischi. Saranno concerti memorabili e non vediamo l’ora di risalire su quel palco per voi!”.

Due le tappe previste in Italia a Novembre (Roma e Milano), di seguito il calendario completo del tour.

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EUROPE The Final Countdown 30th Anniversary Tour 2016:

8 Novembre 2016 – Svezia – Stoccolma @ Cirkus

10 Novembre 2016 – Belgio – Bruxelles @ Ancienne Belgique

11 Novembre 2016 – Germania – Colonia @ E-Werk

12 Novembre 2016 – UK – Londra @ Roundhouse

14 Novembre 2016 – Olanda – Utrecht @ Musikzentrum Vredenburg (MCV)

15 Novembre 2016 – Francia – Parigi @ Olympia

16 Novembre 2016 – Svizzera – Zurigo @ Volkshaus

17 Novembre 2016 – Svizzera – Losanna @ Metropole

19 Novembre 2016 – Italia – Roma @ Orion

20 Novembre 2016 – Italia – Milano @ Alcatraz

Dettagli delle due date italiane:

Apertura porte: ore 18:30
Inizio concerti: ore 20:30

Prezzo del biglietto in prevendita: €30,00 + d.p.
Prezzo del biglietto in cassa il giorno dello show: €35,00

Gli iscritti a My Live Nation potranno accedere a una prevendita dedicata a partire dalle ore 10:00 di Mercoledì 16 Marzo fino alle 10:00 di Venerdì 18 Marzo 2016.

Le prevendite generali su livenation.it e ticketone.it saranno disponibili a partire dalle ore 10:00 di Venerdì 18 Marzo 2016.

Approfittiamo dell’occasione per rispolverare qualche storica curiosità

Il riff iniziale di “The Final Countown” fu composto da un giovanissimo Joakim Larsson (all’anagrafe) quasi per gioco, quando aveva 16 anni con l’ausilio di una piccola tastiera ricevuta in regalo per Natale. Usando un sintetizzatore Korg Polysix datogli in prestito dal tastierista Mic Micaeli, lo incise la prima volta come demo nei primi anni 80, ma fu Mic all’epoca del terzo album a svilupparlo (come lo conosciamo) utilizzando un’unità rack di una Yamaha TX-816 combinata ad un sintetizzatore Roland JX-8P.

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Il ritmo galoppante si ispira, per stessa ammissione di Joey, a “Run To The Hills” degli Iron Maiden. Il testo arrivò più tardi, ispirato invece a “Space Oddity” di David Bowie. L’idea iniziale era quella di trovare un’intro d’effetto per i concerti ma nessuno della band lo aveva assolutamente immaginato come possibile 45 giri. Fu il bassista John Levèn ad insistere perché Joey sviluppasse quel riff tirandoci fuori un intero brano, e fu quando la band decise di provare davvero ad inciderlo che John Norum, da sempre orientato verso un sound più pesante e guitar-oriented, cominciò a pensare alla carriera solista. E di lì a poco infatti abdicò in favore del moro e funambolico Kee Marcello, praticamente 5 minuti prima che la bomba di “The Final Countdown” esplodesse tra le mani della band.

Il brano è arrivato al primo posto delle classifiche dei singoli in 25 paesi al mondo totalizzando vendite che sfiorano i 12 milioni di copie. In Italia rimase per 9 settimane consecutive al primo posto della hit parade, risultando il secondo singolo più venduto nell’anno 1987 (dopo “La Bamba” dei Los Lobos). La canzone è fissa in scaletta in ogni esibizione degli Europe sin dal suo debutto in apertura del primo concerto del The Final Countdown World Tour nell’Aprile 1986.

Durante una mia intervista nel 2006, in occasione del 20ennale dell’album, chiesi a Joey….

The Final Countdown è la classica canzone che ogni musicista vorrebbe riuscire a scrivere almeno una volta nella vita: come ci si sente ad averla effettivamente scritta? E’ una responsabilità di cui andare fieri sempre e comunque o ad un certo punto prevale il forte senso di oppressione nell’essere praticamente obbligati a suonarla dal vivo per il resto della propria esistenza?

“Ah, se non la suoniamo ad ogni concerto non ci lasciano proprio andare… E’ difficile magari per noi oggi renderla con lo stesso trasporto di una volta, anche se una hit come quella ti entra talmente nel DNA che, se Dio vuole, almeno non serve più provarla…Ovviamente ne andremo sempre orgogliosi… Ci ha portato direttamente alla popolarità mondiale ed è il veicolo che ha avvicinato molti fans alla nostra musica, TUTTA la nostra musica. Con il passare degli anni abbiamo imparato a convivere col suo successo… A prescindere dal boom iniziale e i milioni di dischi venduti, che certo non guastano, quello che ti da la dimensione dell’impatto devastante che ha avuto quella canzone è l’averla sentita suonare alla London Symphonic Orchestra… oppure vedere un filmato di sport sulla tv americana con sotto proprio quella colonna sonora… o ancora sentire il trillo della suoneria di un cellulare col quel tuo motivetto per strada o al supermercato… e magari quella persona mentre risponde al telefono mi vede passare e neanche mi riconosce!! Il valore della mia musica continua a riconoscerlo eccome però, ed è quella l’unica cosa che conta! Mio padre ne va anche più fiero di me, da sempre: ogni volta che sente quelle note grida a tutti ‘quello lì è mio figlio, è mio figlio!’. E’ incredibile come un riff così semplice ed istantaneo, scritto davanti ad un camino a 16 anni, e sulla prima tastiera che i miei mi hanno regalato per Natale, abbia conquistato il mondo… All’epoca del primo album era già lì, ma l’ho finita solo per il terzo e grazie all’input di Mic e John Levèn. La tenevo nel classico cassetto, ma non ne avevo intuito affatto il potenziale… Era come un condizionamento psicologico: il fatto di aver pensato a quel motivetto nel periodo in cui ancora non sapevo scrivere una vera e propria canzone, mi portava a pensare che non ne potesse uscire nulla di buono… Non riuscivo ad immaginbare ad esempio come dare un’impronta rock alla ritmica, almeno finchè Ian non ci mise su quel tempo di batteria alla UFO/Thin Lizzy, e tutto ha cominciato a girare per il verso giusto… vedi, l’importanza fondamentale dell’essere una band! Una volta pronto l’arrangiamento, ho scritto le parole velocemente, ispirandomi a ‘Space Oddity’ di David Bowie, un brano di cui mi innamorai per ironia della sorte proprio in quel periodo… alle volte il destino… beh grazie David! Glielo dovrò raccontare un bel giorno…”.

E chissà se poi ha mai avuto occasione di farlo davvero…