Si è conclusa intorno alle 5 di questa mattina la bonifica da acido cloridrico del tratto della statale 36, all’altezza di Giussano (Monza), dove ieri intorno alle 13 una cisterna si è ribaltata. I vigili del fuoco, insieme agli specialisti del Nucleo Biologico Chimico Radiologico della Lombardia, hanno lavorato tutta la notte per raddrizzare il camion e rimuovere la sostanza che ha invaso la carreggiata e raddrizzare. All’alba il tratto della statale è stato riaperto alla circolazione.
A quanto emerso, il guidatore del mezzo ha perso il controllo, ribaltandosi sulla carreggiata. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Monza, supportati dai colleghi del Nucleo Biologico Chimico Radiologico della Lombardia. L’area è stata cinturata e interdetta al traffico per permettere la rimozione dell’acido e la messa in sicurezza, poi il camion è stato raddrizzato. Non risulta nessun ferito.
Cisterna con acido cloridico ribaltata sulla Statale 36, conclusa la bonifica
Arrestati due scafisti per uno sbarco di migranti nel reggino
pc/gtr
Italpress €conomy – Puntata dell’8 novembre 2024
sat/gsl
Sciopero dei mezzi, chiuse le linee 1,2 e 3 del metro
E’ iniziato a Milano lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Atm informa che resta aperta la M4. La M5 fa servizio tra Bignami e Tre Torri. Chiudono le linee M1, M2 e M3. Alle fermate di bus, tram e filobus il servizio è ridotto. Tra le 15 e le 18 è prevista una fascia di garanzia. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Filt Gil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del Ccnl, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro”
Milano rischia la paralisi, tra inchieste e norme prive di chiarezza
Di Fabio Massa
Si rischia la paralisi. Premessa: questo non è un attacco né alla magistratura né alla politica. E’ un riassunto di quel che sta accadendo a Milano in questi mesi. Prima di tutto, l’urbanistica: i pm continuano a chiedere sequestri e i gip a convalidarli. Di fatto tutti i cantieri sono sotto attacco, i costruttori iniziano a non voler più vedere neppure dipinta la città. Certo, le aree già comprate dovranno essere concluse, ma l’effetto dell’incertezza normativa e delle inchieste a ripetizione lo si vedrà tra alcuni anni. La soluzione? Difficile. Perché delle due l’una: o si dichiara che le norme applicate fino ad oggi erano quelle sbagliate, e allora si apre il vaso di pandora del riesame su tutti i lavori di una metropoli negli ultimi dieci anni. Oppure si dichiara che le norme applicate fino ad oggi erano quelle giuste, e allora deve finire lo stillicidio di sequestri e indagini. Questo può accadere in due maniere: o con un giudice che emetta una sentenza definitiva (ma con le lungaggini italiane questo potrebbe voler significare anni ad attendere), o con una norma, che già è stata denominata salva-Milano. Rimane l’interrogativo: e se poi questa norma venisse contestata e non presa in considerazione dai pm? E’ qualcosa di possibile, stante il fatto – e qui introduciamo il secondo tema – che malgrado un decreto del governo abbia stabilito chiaramente che la Fondazione Milano Cortina è privata, sia stato contestato dalla magistratura inquirente che la pensa diversamente. Non c’è solo questo. L’inchiesta su Enrico Pazzali, che pure non afferisce Fondazione Fiera, ha però messo in grave imbarazzo un sistema di relazioni che non c’entrava niente con le attività di Equalize, e che è rimasto stupito dalle attività di Equalize, ma che in ogni caso pone problematiche su progetti fondamentali per la città, sui quali bisogna vigilare. Sono solo tre esempi dell’incrocio tra giustizia e politica, rispetto ai quali occorrerebbe una riflessione pubblica, senza partigianerie ma anche senza paura. Perché in caso contrario la città rischia la stasi. E questa sarebbe la cosa peggiore, di qualunque campo si stia parlando.
Palazzo Marino aumenta la tassa di soggiorno in occasione del Giubileo
La Giunta comunale di Milano ha approvato l’adeguamento delle tariffe dell’imposta di soggiorno che sarà in vigore dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025.
Come previsto dalla legge, in occasione del Giubileo 2025, i comuni capoluogo di provincia hanno infatti la facoltà di incrementare l’ammontare dell’imposta a carico dei turisti che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio.
L’aumento massimo previsto, fino a 2 euro, interesserà gli alberghi a 4 e 5 stelle con un incremento dai 5 euro attuali a 7 euro. Le case per affitti brevi e vacanze saliranno da 4,50 euro a 6,30 euro.
Per gli hotel a 1, 2 e 3 stelle e le strutture ricettive non alberghiere gli aumenti saranno a scalare da un minimo di 1 euro a un massimo di 1,80 euro.
Il maggiore introito potrà essere utilizzato per sostenere i servizi connessi all’anno giubilare come il trasporto pubblico locale e la valorizzazione dei beni culturali.
“Il turismo è una risorsa fondamentale per Milano – dichiara Martina Riva, assessora al Turismo –, capace di portare opportunità economiche, scambi culturali e visibilità internazionale. Tuttavia, è nostro dovere governarlo con responsabilità, facendo sì che l’afflusso di visitatori possa convivere in armonia con la vita quotidiana dei residenti. Un aumento di turisti comporta per esempio una maggiore richiesta di trasporti pubblici efficienti, pulizia costante degli spazi urbani e manutenzione continua di strade e marciapiedi. Chiedere un contributo a chi visita la nostra città e beneficia di servizi di alto livello rappresenta una scelta di valore e rispetto per il bene pubblico, con l’obiettivo di garantire a tutti un ambiente sicuro, accogliente e ben gestito”.
Milano-Cortina, Varnier “Renderemo atmosfera speciale”
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USA 24 – Episodio 40
abr/gsl
Buscemi (SIO) “In Sicilia iniziative concrete contro l’obesità”
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SiciliaFiera presenta Frutech, fiera dedicata all’agricoltura
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