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Mulè “Nessun uomo si chiami fuori dalla lotta alla violenza di genere”

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ROMA (ITALPRESS) – “In questa sala non ci sono differenze ideologiche. siamo qui per condividere con azioni concrete, attraverso la Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la crociata contro il flagello della violenza di genere, con leggi, programmi educativi per prevenire la violenza e proteggere le vittime, per garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni”. Lo afferma il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, in occasione della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin a Montecitorio.

sat/gtr
(Fonte video: ufficio stampa Camera dei deputati)

Tomassini “Contro le fake news utile lavorare con gli influencer”

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MILANO (ITALPRESS) – “Le fake news rappresentano un grandissimo rischio per le aziende e il mondo delle imprese. Queste false notizie nascono quasi sempre con un obiettivo e, attualmente, i meccanismi che ci sono, soprattutto quelli sui social, di massimizzare l’engagement, fanno sì che circolino molto di più. Uno degli elementi chiave per contrastare la fake news è conoscere l’obiettivo per cui è stata diffusa: una vendita, la distruzione di una reputazione o la visibilità di chi l’ha messa in giro. Come società di comunicazione, la cosa più importante è avere professionisti preparati, formati, che conoscano gli strumenti e sappiano dare le risposte in tempi immediati”. Così Corrado Tomassini, vicepresidente Havas Pr Milan, a margine della conferenza “Fake off, spegniamo la disinformazione, organizzata da Havas Pr a Milano, durante la quale diversi esperti del settore si sono confrontati sui temi delle false notizie e della comunicazione responsabile. “Purtroppo, rispondere alle fake news con un fact checking e un debunking ben fatto, rischia di avere una viralità molto ridotta – ha sottolineato poi -. Su questo aspetto è utile lavorare con influencer e persone in grado di aumentare la viralità di un contenuto”.

xm4/fsc/gtr

Violenza di genere, Cecchettin “Migliaia di donne vivono nella paura”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mentre siamo qui migliaia di donne in tutto il mondo stanno vivendo nella paura e stanno subendo abusi, da quando è mancata Giulia sono state uccise 120 donne solo in Italia, numeri inimmaginabili, non possiamo permetterci più di essere indifferenti”. Così Gino Cecchettin, in occasione della presentazione della “Fondazione Giulia Cecchettin”, alla Camera.

sat/gtr
(Fonte video: ufficio stampa Camera dei deputati)

Folla in lacrime e palloncini ai funerali di Margaret Spada a Lentini

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LENTINI (SIRACUSA) (ITALPRESS) – Duomo stracolmo, a Lentini, per l’ultimo saluto a Margaret Spada, la 22enne morta per un intervento di rinoplastica parziale, a Roma. Un corteo ha accompagnato la bara bianca della ragazza dalla camera ardente, allestita nella chiesa del Carmine, fino alla chiesa Madre. Ad officiare la funzione religiosa il parroco del Duomo di Lentini, don Maurizio Pizzo, che ha poi letto un messaggio dell’Arcivescovo. Nella chiesa Madre affollata di persone, amici e concittadini si sono stretti attorno ai genitori e alla sorella della 22enne. Numerosi messaggi delle amiche e degli amici. Al termine della funzione religiosa applausi ed il lancio di palloncini bianchi hanno accompagnato l’uscita del feretro, scandita da 22 rintocchi di campana, come gli anni di Margaret. Poi, un lungo corteo funebre si è snodato per tutta la via Regina Margherita fino a piazza Oberdan, dove è cominciato l’ultimo viaggio verso il cimitero. Una folla di persone in lacrime e commossa. xo1/vbo/gtr

Tonini “Comunicazione responsabile fondamentale contro le fake news”

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MILANO (ITALPRESS) – “Da 20 anni Havas Pr si occupa di comunicazione, avendo la consapevolezza che comunicare significa agire in maniera responsabile affinché si formino le opinioni e si costruisca un ingaggio di chi ci ascolta. Attualmente il fenomeno delle fake news è molto presente, ecco perché il ruolo della comunicazione responsabile è molto importante. Proprio per aiutare chi ascolta a capire qual è l’informazione corretta e quindi a scegliere e agire in modo responsabile”. Così Caterina Tonini, Ceo di Havas Creative Network Italy e co-Founder e Ceo di Havas PR Milan, a margine della conferenza “Fake off, spegniamo la disinfestazione”, organizzata da Havas Pr a Milano, durante la quale diversi esperti del settore si sono confrontati sui temi delle false notizie e della comunicazione responsabile.

xm4/fsc/gtr

In Lombardia le incisioni rupestri più alte d’Europa

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La Lombardia si conferma come un vero e proprio libro di storia e di biodiversità a cielo aperto e si arricchisce di una nuova eccezionale scoperta: i petroglifi del Pizzo Tresero nel Comune di Valfurva, in provincia di Sondrio, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Una scoperta che nasce dalla segnalazione, nell’estate 2017, da parte dell’escursionista comasco Tommaso Malinverno alla Soprintendenza, della presenza di alcuni segni incisi su una roccia ai piedi del ghiacciaio del Pizzo Tresero, a 3.000 metri di altitudine. Si tratta di incisioni rupestri databili alla Media età del Bronzo, tra 3.600 e 3.200 anni fa. A questa scoperta si ‘associa’ la notizia, diffusa il 13 novembre, di un ritrovamento paleontologico nel Parco delle Orobie Valtellinesi, un ecosistema fossilizzato 280 milioni di anni fa e risalente all’ultimo periodo dell’era paleozoica. La scoperta e gli studi sono stati presentati, a Palazzo Lombardia, dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana; dall’assessore regionale a Enti locali e Montagna, Massimo Sertori; dal direttore del Parco dello Stelvio, Franco Claretti; dalla prorettrice dell’Università di Bergamo, Elisabetta Bani; da Sara Masseroli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese; da Stefano Rossi, archeologo della Soprintendenza e da Stefano Morosini, dell’Università di Bergamo e consulente del Parco nazionale dello Stelvio.

I petroglifi del Tresero sono una testimonianza della presenza di lunghissimo periodo dell’uomo nelle terre di montagna. Le incisioni sono collocate sopra il Passo di Gavia e sono in stretto collegamento con i siti rupestri in Valtellina e in Valle Camonica, primo sito italiano a ottenere, nel 1979, il riconoscimento Unesco quale Patrimonio dell’Umanità. I petroglifi si concentrano su alcune rocce lisciate dall’azione dei ghiacci poste in posizione defilata lungo il margine occidentale del bacino del ghiacciaio, ai piedi di Punta Segnale. Le tecniche impiegate nella realizzazione delle incisioni e alcune caratteristiche nella composizione figurativa suggeriscono che i segni siano stati realizzati da mani diverse, forse in periodi successivi. Le incisioni del Tresero si collocano quindi al confine tra due dei comprensori più ricchi di manifestazioni d’arte rupestre dell’arco alpino: le rocce e i massi incisi camuni, patrimonio Unesco e ormai note a livello mondiale, e le altrettanto significative testimonianze valtellinesi, come la Rupe Magna di Grosio, tra le rocce incise più estese delle Alpi, o le statue-stele rinvenute numerose nell’area di Teglio. Va evidenziato che tracce dell’azione di erosione e di sfregamento causate dalla nuova avanzata del ghiacciaio, a partire da 3.000 anni fa, sono ancora visibili sulle rocce e riguardano anche le incisioni, che presentano striature e risultano parzialmente cancellate. Ciò potrebbe far supporre che in origine i segni incisi fossero in numero maggiore e che siano stati in parte cancellati dall’avanzata glaciale, che avrebbe risparmiato solo quelli posti in posizione più protetta. Se questa ipotesi fosse corretta, i petroglifi rinvenuti sul Tresero potrebbero essere quanto resta di un complesso figurativo più vasto, una sorta di ‘santuario’ di arte rupestre, una versione a piccola scala di quello riconosciuto fin dall’Ottocento sul Monte Bego, sulle Alpi Marittime, a oltre 2.000 metri di altitudine. Questa scoperta conferma che il Parco Nazionale dello Stelvio e l’Alta Val di Gavia rappresentano un osservatorio unico e privilegiato per ricostruire l’interazione tra uomo e terre alte. Sulle domande che ruotano attorno al ritrovamento è in corso un articolato progetto di ricerca. L’obiettivo è quello di ricostruire le modalità di occupazione del territorio e le strategie di sfruttamento delle risorse delle comunità umane in tutta l’area dell’Alta Valle di Gavia, che è nota per aver restituito tracce di frequentazioni molto antiche. L’esito delle indagini archeologiche condotte dal 2022 in diversi siti a breve distanza dal Tresero, alla Malga dell’Alpe, alla Grotta Cameraccia e al Lago Nero, ha infatti confermato che queste aree, oltre diecimila anni fa, furono percorse dai cacciatori mesolitici, che hanno lasciato le tracce di bivacchi e di postazioni per la caccia. E la Lombardia, anche come Regione, vuole conoscere di più e meglio il suo passato umano e quello delle sue montagne, uno dei preziosi tesori regionali. “Siamo di fronte a una scoperta di importanza molto rilevantissima – ha detto il presidente Fontana – perché si tratta dei graffiti rinvenuti, in Europa, alla quota più alta, a oltre 3.000 metri. Una notizia eccezionale che assume un valore scientifico e storico particolarmente rilevante e che rendono queste montagne lombarde ancora di più al centro dell’interesse non solo degli appassionati della materia, ma più in generale a tutti coloro che si recheranno in Valtellina per visitarle”. “Il Parco Nazionale dello Stelvio – ha detto l’assessore Massimo Sertori – è veramente un libro cielo aperto perché ogni giorno ci regala delle sorprese. In questo caso parliamo di ritrovamenti molto importanti. Questo è un ritrovamento eccezionale che testimonia la presenza dell’uomo ad altitudini così elevate anche in tempi in tempi molto lontani”. “Regione Lombardia continuerà a seguire questa scoperta con grande attenzione, un ritrovamento che interessa l’area del Parco nazionale dello Stelvio e che coinvolge tante università esaltando la ricerca scientifica anche sulle specie animali, sulla biodiversità e sulla natura del paesaggio”.

L’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ha voluto evidenziare come “questa scoperta abbia un significato fondamentale proprio in chiave culturale. Una notizia che ci consentirà di conoscere meglio il nostro passato, potenziare l’attrattività culturale delle nostre aree di montagna e di promuoverle per il futuro anche al di là dei già qualificati aspetti turistici”. “Allo già straordinario valore delle sue componenti ambientali e paesaggistiche, si aggiungono – ha rilevato il direttore del Parco Nazionale dello Stelvio, Franco Claretti le testimonianze, per ora solo sfumate ma di grandissimo interesse e fascino, che ne fanno un territorio vissuto da millenni. Quello dei petroglifi del Tresero è solo un caso dei tanti filoni di indagine storica su cui stiamo lavorando assieme ai molti altri partner istituzionali. Un caso unico per le terre alte. Qui uomo e natura interagiscono e si plasmano l’un l’altro da sempre. L’idea della coesistenza affiora dalla storia profonda”. “Nell’analisi della scoperta – ha detto Elisabetta Bani, prorettrice dell’Università di Bergamo – c’è un ruolo di riflessione raccordo e rilancio nel caso dell’Università degli Studi di Bergamo è importante aver creato una serie di collaborazioni reticolari e saldamente legate con il territorio noi abbiamo anche un polo territoriale nella provincia di Sondrio e questo consente di allargare e riportare sul territorio le ricerche che vengono fatte”.Abbiamo effettuato molti sopralluoghi e molti interventi – ha spiegato il professor Stefano Rossi della Soprintendenza – proprio a conferma dell’autenticità di questo di questo sito così particolare. Gli elementi maggiori oltre alla verifica diciamo fisica del dei manufatti e della loro modalità di incisione è stata realizzata con delle indagini cosmologiche, ovvero la verifica in laboratorio dei tempi di esposizione ai raggi cosmici diciamo più banalmente alla luce solare, e di un sito che è emerso dal ghiacciaio, poi da questi nuovamente sommerso, e poi, da pochi decenni, a fronte della della fusione del ghiacciaio del Tresero nuovamente riemerso”.

 

Fondazione Cecchettin, Mulè “Contro violenza genere nuovo approccio”

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ROMA (ITALPRESS) – “Alla Camera, che è la casa degli italiani, viene presentata una Fondazione che parla di un’italiana che ha sofferto, che è stata vittima della violenza di genere e da qui parte l’impegno affinché in tutta Italia ci sia un approccio diverso ad una tematica che anche quest’anno conta
troppe persone uccise”. Così il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, in occasione della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin.

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Urso “Non avere pregiudizi politici su questioni sindacali”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non bisogna avere pregiudizi politici quando si esaminano le questioni sindacali. Al Mimit questi due anni abbiamo fatto oltre 200 tavoli di confronto con i sindacati. Si sono ridotti in maniera significativa i casi di crisi e molti hanno trovato soluzione, alcuni dopo molti decenni”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione della mostra per i 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
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Calderone “Per scongiurare lo sciopero generale serve il dialogo”

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MILANO (ITALPRESS) – “Credo che i margini con le parti sociali ci siano sempre e ci debba essere grande attenzione a gestire questi momenti con buon senso, senza alimentare polemiche che possono essere strumentalizzate. Il diritto a manifestare e il diritto di sciopero vanno sempre garantiti, però credo che manifestare in modo civile voglia dire anche avere la forza di rappresentare le proprie idee”. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, a margine del primo Forum delle Relazioni industriali organizzato da Confindustria e Assolombarda.
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Violenza sulle donne, nasce la Fondazione Giulia Cecchettin

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ROMA (ITALPRESS) – “Questa Fondazione nasce da una tragedia immane. Come spesso funziona la vita, quando tutto sembra perduto, quando si affrontano sofferenze tali, la vita ancora ti sorprende offrendo uno scopo nuovo per trasformare l’oscurità in azione, la perdita in impegno, uno scopo che ha trovato radici nel ricordo di Giulia”. Così Gino Cecchettin, in occasione della presentazione della “Fondazione Giulia Cecchettin”, intitolata alla figlia uccisa dall’ex fidanzato.

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