xm4/pc/gtr
xm4/pc/gtr
xc9/pc/gsl
Si terrà venerdì alle 14.30 presso la casa funeraria San Siro in via Corelli la cerimonia funebre per Licia Rognini, la vedova dell’anarchico Pino Pinelli morta ieri a Milano all’età di 96 anni. E’ quanto hanno deciso le figlie Claudia e Silvia, che hanno preferito non accettare l’offerta del Comune di Milano di celebrare i funerali alla Casa della Memoria.
Licia Pinelli era nata nel 1928 a Senigallia (Ancona) ma si era trasferita quando aveva due anni a Milano dove ha sempre vissuto. Da quasi 60 anni alla ricerca della verità sulla morte di suo marito, Licia Pinelli era stata nominata nel 2015 commendatore al Merito della Repubblica da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nel 2009, in occasione della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, la invitò al Quirinale con Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi.
AC Milan ha inaugurato ufficialmente ieri un’esclusiva mostra fotografica en plein air lungo Via Dante, iconica via nel cuore di Milano, dove sorgono anche il Flagship Store rossonero e il concept store la Bottega del Diavolo. Intitolata “125 Anni di Milan” e patrocinata dal Comune di Milano, la mostra ospita 30 foto tratte dall’esclusivo libro realizzato in collaborazione con Assouline, casa editrice dedicata al luxury e alla cultura, per raccontare il Milan in modo inedito, catturando l’essenza di un Club innovativo e senza tempo, tra immagini d’archivio e scatti originali.
La mostra, che rimarrà visitabile fino a lunedì 2 dicembre, è una delle iniziative principali nel calendario delle celebrazioni del Club per i 125 anni dalla sua fondazione. Si tratta di un anniversario storico e un’occasione importante per riaffermare con forza l’impegno del Milan verso i suoi tifosi, la comunità e la città di Milano. L’inaugurazione della mostra è avvenuta ieri sera con un evento tenutosi al Flagship Store del Milan in Via Dante, dove numerose personalità del Club, tra cui il Presidente Paolo Scaroni, il tecnico Paulo Fonseca, il difensore Matteo Gabbia e la legend Mauro Tassotti, hanno parlato del significato del rapporto che lega il Milan alla città di Milano, rappresentata dall’Assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche giovanili Martina Riva.
La mostra “125 Anni di Milan” è un’ulteriore testimonianza dell’impegno del Club rossonero verso il patrimonio culturale e turistico di Milano. Grazie a varie iniziative, il Club contribuisce infatti attivamente al turismo cittadino, attraverso la creazione di esperienze uniche all’incrocio tra sport e altri settori. Dai match casalinghi allo stadio San Siro e le esclusive offerte di hospitality come la Front Row Experience, fino ai punti fisici come Casa Milan e il nuovo Flagship Store, AC Milan continua ad arricchire il fascino della città e a offrire esperienze indimenticabili per i suoi visitatori.
La nona sezione penale del tribunale di Milano li ha assolti “perchè il fatto non sussiste”, stiamo parlando dei tre giovani albanesi che erano stati arrestati il 12 novembre del 2022 con l’accusa di violenza sessuale di gruppo per aver abusato, stando alle indagini, per quasi 12 ore di una 23enne di origine haitiana, conosciuta in una discoteca di Milano e portata in una stanza di un motel a Cornaredo (Mi). La difesa dei tre imputati, gli avvocati Amedeo Rizza e Cristian Bentivegna, aveva sempre sostenuto, anche con consulenze, che non ci fosse stata alcuna violenza, che la giovane fosse consenziente e che avesse denunciato dopo non aver ottenuto un pagamento pattuito. L’accusa aveva chiesto condanne fino a 13 anni. Assolti, dunque, Xhentjan Agaraj, 23 anni all’epoca dei fatti che stava festeggiando quella notte tra il 2 e il 3 maggio 2022 la sua scarcerazione per altri fatti. Poi, il fratello Alvardo Agaraj, 21 anni, in carcere dal 26 ottobre del 2022 e già condannato per aver ucciso un marocchino di 45 anni a Cornaredo fuori da un bar (resta in carcere per questa accusa), e il cugino Alfiol Quku, 29 anni.
La notizia di oggi che mi ha fatto rabbrividire è una intervista a Steve Bannon, definito qui in Italia come “lo stratega di Trump”. Uno molto potente, che in molti in Italia hanno corteggiato per tanto tempo. Intervistato dal Corriere della Sera dice un po’ di cose, nessuna delle quali banale, tutte quante assai preoccupanti. La prima: che la Meloni deve smettere di sostenere l’Ucraina e tornare ad adorare Trump, come fosse una groupie. La seconda: che l’Europa non conta un cavolo, e che gli Stati Uniti devono pensare solo a se stessi, come se non stessero pensando a se stessi mentre ci vendono il gas a prezzo ultra conveniente per loro. La terza: una vaga serie di minacce contro chiunque abbia dei dubbi sulle collocazioni politiche, in chiave internazionale, del movimento MAGA, ovvero Make America Great Again. La quarta: i dazi che verranno imposti a tutti quelli che vogliono esportare in America, con parole più che dure, violente. Altre cose non me ne vengono, ma l’intervista – se è stata riportata fedelmente dal Corriere della Sera, e non ho dubbi sulla professionalità di chi l’ha scritta – è di quelle da far rizzare le orecchie. Gli Stati Uniti sono un presidio di democrazia per il mondo. La prima presidenza Trump non ha rinnegato questo dna, così come non l’ha fatto nessuna presidenza prima e dopo Trump. Gli Stati Uniti sono sempre stati un pilastro per il mondo libero. Speriamo che continuino ad esserlo. E che Bannon non creda davvero alle cose che ha detto e ai toni che ha usato.