Il Memoriale della Shoah apre le sue porte in digitale

Fino al 31 gennaio presentazioni di libri, convegni e altri momenti di condivisione e dialogo.

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Oggi, mercoledì 27 gennaio, Giorno della Memoria, il Memoriale della Shoah apre per la prima volta le sue porte in digitale. Fino al 31 gennaio, sono in programma presentazioni di libri, convegni e altri momenti di condivisione e dialogo, per tenere viva la Memoria anche in questo momento particolare. Mercoledì 27 gennaio, dalle ore 8  e per tutta la giornata, infatti, sarà possibile visitare gratuitamente il Memoriale della Shoah attraverso un tour virtuale sulla pagina Facebook della Fondazione. Nella storia del Memoriale, si tratta della prima visita completa interamente digitale. Alle 16 in diretta Instagram, inoltre, alcune tra le 30 guide del Memoriale, formate dall’Associazione Figli della Shoah, saranno a disposizione degli spettatori della visita guidata online e degli utenti collegati sulle piattaforme social del Memoriale per rispondere a domande e curiosità, creando così un dialogo con chi, da casa, vuole conoscere più da vicino il luogo simbolo della pagina più buia della storia di Milano e del nostro Paese.

Come ogni anno, alle 21.30 si terrà il tradizionale concerto di commemorazione del XXI Giorno della Memoria: Note per la Shoah, con le musiche di Ennio Morricone, evento quest’anno accessibile online sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Conservatorio di Milano e sulla pagina Facebook dell’Associazione Figli della Shoah.

Fino alla fine del mese, inoltre, saranno diverse le occasioni di confronto, per riflettere insieme a ospiti e autori che hanno voluto dare forma scritta ai ricordi e ai pensieri: presentazioni di libri, convegni ed eventi, tutti in versione digitale, si propongono infatti di accompagnare studenti e cittadini anche nei giorni precedenti e successivi al Giorno della Memoria.

Tra gli appuntamenti:
Anche quest’anno, domenica 31 gennaio, il Memoriale ospiterà la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica di Milano per l’evento: “Memoria della deportazione dalla stazione di Milano”. Alle ore 11.30, tramite le piattaforme social della Comunità di Sant’Egidio sarà possibile assistere in diretta alla testimonianza della Senatrice a vita Liliana Segre, partita per Auschwitz il 30 gennaio 1944 proprio dal binario del Memoriale. Interverranno anche: Roberto Jarach (Presidente Memoriale della Shoah di Milano), Andrea Riccardi (Fondatore Comunità di Sant’Egidio), Rav Alfonso Arbib (Rabbino Capo di Milano), S.E. mons. Mario Delpini (Arcivescovo di Milano), il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e Mauro Palma, Presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

Sempre il 31 gennaio, alle ore 13.00 si terrà un momento particolarmente importante: l’intitolazione di una delle Stanze delle Testimonianze, collocate nella campata centrale del Memoriale, a Nedo Fiano, testimone coraggioso degli orrori della Shoah. Fiano ha sempre partecipato con tutte le sue energie alla cerimonia organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio che il Memoriale ospita ogni anno, e in questo giorno la Fondazione intende offrire il doveroso tributo al suo impegno instancabile nel testimoniare. All’evento, che sarà a porte chiuse ma sarà accessibile sui profili social del Memoriale, parteciperanno la sua famiglia e Liliana Segre.

Quest’anno, infine, il Memoriale della Shoah ha collaborato con l’Accademia di Belle Arti di Brera e con l’Associazione Figli della Shoah per la realizzazione della mostra Muselmann, omaggio ad Aldo Carpi, professore di pittura a Brera che nel 1944 venne arrestato e poi deportato a Mauthausen. La mostra, curata da Barbara Nahmad e Stefano Pizzi, con una nota introduttiva di Vittoria Coen, esalta, con un’installazione di carte e disegni in bianco e nero, l’unico diario che è stato individuato nei lager nazisti. Il 27 gennaio sarà possibile assistere all’evento attraverso i canali social delle istituzioni che hanno partecipato alla creazione.

Il Memoriale sorge laddove tra il 1943 e il 1945 migliaia di ebrei, rastrellati in città e nella regione, furono caricati su vagoni merci e agganciati ai convogli diretti a Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen e ai campi italiani di raccolta, come Fossoli e Bolzano. Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani.

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