Covid, a Milano 7,2 milioni di aiuti alimentari e buoni spesa

Sono in arrivo nuove risorse statali da destinare a misure di aiuto alimentare per le persone in difficoltà a causa dell'emergenza Covid.

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Sono in arrivo nuove risorse statali da destinare a misure di aiuto alimentare per le persone in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. L’ammontare della quota attribuita al Comune di Milano – fa sapere l’amministrazione comunale – è di 7,279 milioni di euro, come disposto dal decreto legge del 23 novembre scorso che ha istituito un fondo nazionale per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare. Di queste risorse – viene spiegato – 700mila euro sono destinati al nuovo Dispositivo di Aiuto Alimentare, già approvato con una delibera del mese scorso, basato sull’erogazione di contributi ad enti del Terzo settore per l’acquisto e la distribuzione di generi alimentari alle fasce più deboli della popolazione. Altri 700mila euro restano a disposizione per incrementare questa misura, in caso si rendesse necessario. Con i restanti 5,879 milioni, invece, verrà finanziata una nuova tranche di buoni spesa da assegnare attraverso un secondo bando che verrà predisposto dall’Amministrazione nelle prossime settimane, dopo quello dell’aprile scorso i cui termini erano stati riaperti a giugno grazie all’arrivo di nuove risorse. In totale, finora sono stati erogati 21.200 buoni spesa. “Per l’utilizzo di queste risorse abbiamo definito due linee di intervento, in modo da raggiungere il maggior numero di persone – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti –. Una, la più diretta, ripropone il modello del buono spesa con alcune correzioni: con il nuovo bando daremo priorità a chi finora non ha avuto accesso né a questo contributo né ad altre tipologie di sostegno al reddito e stiamo anche immaginando formule meno articolate per fare domanda, semplificando il modello di accesso. Con la seconda linea di intervento, potenziamo le risorse a disposizione del sistema territoriale di distribuzione degli alimenti. Un meccanismo che, appoggiato sul volontariato e sulla cooperazione, non si è mai fermato, garantendo una forma di vicinanza alle famiglie più in difficoltà, e ha combinato le segnalazioni dei Servizi sociali con la conoscenza dei quartieri caratteristica del Terzo e del Quarto settore”

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