Spesa sospesa, il grande cuore di Pavia

Quattro quintali di generi alimentari raccolti in una sola mattina al mercato di piazza del Carmine e consegnati alla Mensa del Fratello. Coldiretti: in Lombardia 300 mila persone in difficoltà e il Covid ha peggiorato le cose.

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Quattro quintali di generi alimentari tra riso, frutta, verdura, miele e uova. E’ quanto raccolto sabato mattina ai mercati di Campagna Amica a Pavia, in piazza del Carmine e in via Pastrengo (quartiere Vallone) grazie alla “spesa sospesa” organizzata dagli agricoltori di Coldiretti Pavia. «Anche questa volta dobbiamo ringraziare i pavesi per la loro grande generosità – spiega Giacomo Cavanna, Presidente di Agrimercato Pavia, l’associazione degli agricoltori Coldiretti che fanno vendita diretta – Abbiamo riempito un furgone di cibo e l’abbiamo portato direttamente a don Franco Tassone e ai suoi volontari, per aiutare una delle realtà pavesi più importanti nel mondo della solidarietà e del volontariato». Durante la mattinata tutti i clienti dei mercati di Campagna Amica potevano fare la spesa normalmente in piazza del Carmine e in via Pastrengo, per poi lasciare quello che volevano per la Mensa del Fratello. «Oltre a riempire borse e sporte per sé, tantissimi clienti e anche tante aziende agricole hanno lasciato provviste destinate ai più bisognosi della città – aggiunge Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – I generi alimentari raccolti con la spesa sospesa, oltre che essere trasformati in pasti caldi per i senza fissa dimora, andranno anche ad aiutare le tante famiglie per cui la mensa realizza dei pacchi alimentari». Il Covid non ha fermato la distribuzione di provviste alle famiglie in difficoltà, anzi. Sono infatti oltre 300 mila – spiega Coldiretti – i poveri in Lombardia che, con l’aggravarsi della situazione legata alla pandemia da coronavirus, sono costretti per Natale a chiedere aiuto nelle mense e con la distribuzione di pacchi alimentari. Fra i nuovi poveri nell’autunno 2020 – sottolinea Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

 

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