“Sono sicuro che anche le prossime misure saranno rigorose e dure”. Lo ha detto a L’Ospite, su Sky TG24 il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia. “Vedremo – ha spiegato – quali saranno le valutazioni che faremo insieme nelle prossime ore, ma i territori sono anche in grado al loro interno di fare scelte differenti. Abbiamo quasi 5.500 Comuni sotto i cinquemila abitanti e non ho mai visto congestione del traffico in questi Comuni. Poi ci sono Comuni da diecimila, quindicimila o ventimila abitanti. Trattare quei Comuni come se fossero città metropolitane non ha molto senso in un momento in cui le reti sanitarie sono conosciute e lo sono anche le dinamiche su come si cura il Covid. Oggi sappiamo molte più cose rispetto a quelle che sapevamo a marzo, ecco perché l’approccio è diverso, ma non per questo è meno rigoroso e meno duro”.
Il ministro ha poi spiegato che “non è questo il caso e non è questo il momento per un lockdown totale con il Paese fermo e tutti a casa”. Boccia ha poi proseguito: “Quando lo abbiamo fatto a marzo e aprile era necessario rafforzare le terapie intensive – ha spiegato -, non avevamo i ventilatori che oggi sono stati acquistati e distribuiti. Quella fase non esiste più, non dobbiamo arrivare lì e non ci arriveremo perché le reti sanitarie sono rafforzate. Dobbiamo stringere molto di più e le valutazioni saranno sempre fatte di comune accordo tra tutte le forze politiche e con le Regioni e gli Enti locali”. (MiaNews)