Cig, bonus e sostegni fiscali non bastano a mettere al riparo i redditi degli italiani dalla tempesta Covid. E, nonostante la mole di aiuti introdotta dallo Stato, alla fine dell’anno le famiglie in lombardia si troveranno a perdere ciascuna in media € 1.254, bruciati dall’emergenza sanitaria e dal conseguente rallentamento economico. A calcolarlo è l’Ufficio Economico Confesercenti, sulla base di elaborazioni condotte su dati Istat, Svimez e SWG.
Il calo dei redditi coinvolge tutto il territorio nazionale con forza diversa: la Lombardia con il -3,6% del totale annuo, risulta più resiliente di altre regioni (- 4% la media nazionale: a registrare le perdite più consistenti sono le famiglie dell’Emilia-Romagna, che in media lasciano sul campo -2.202 euro di reddito, il 6,4. Non tutte le tipologie di lavoratori, però, sono colpite allo stesso modo. Secondo le stime a livello nazionale a soffrire di più sono i redditi da lavoro autonomo e da lavoro dei dipendenti privati, che registrano flessioni rispettivamente del -13% (-40 miliardi) e dell’11% (-62 miliardi), per una perdita totale di oltre 100 miliardi di euro. Un crollo in parte compensato dalla stabilità dei redditi dei dipendenti pubblici e, soprattutto, dall’aumento dei trasferimenti di Stato. Che, quest’anno, incideranno sui redditi per 68 miliardi di euro: 18 miliardi da provvedimenti pre-Covid (Quota 100, Reddito di cittadinanza, aumenti previsti delle pensioni, incrementi contrattuali dei dipendenti pubblici), mentre i restanti 50 miliardi sono costituiti da Cig, bonus, crediti di imposta e altri sostegni introdotti per tamponare gli effetti dell’emergenza pandemica. Un fiume imponente di risorse che, però, non è bastato a ripianare le perdite.
La diminuzione del reddito si riflette in particolare sul mercato interno, visto che gli italiani e i lombardi hanno risposto incrementando la prudenza: aumentano i risparmi e i tagli di spesa. Nel solo semestre del lockdown (febbraio-agosto) in Lombardia la spesa è scesa di € 2.008 accentuando in modo evidente la flessione registrata dai redditi, anche se pure in questo caso con un dato meno grave di quello della media nazionale (calo di € 2.304). “Come ha già detto la Presidente Patrizia De Luise, le misure messe in campo dal Governo fino ad ora hanno evitato il peggio, ma è necessario continuare ad intervenire a sostegno delle imprese e delle famiglie”, commenta Gianni Rebecchi, Presidente regionale di Confesercenti. “Il lockdown è finito, ma la ripresa non è ancora iniziata. L’emorragia di reddito dei lavoratori autonomi e dei dipendenti privati, pur attenuata in quest’ultimo caso dalla Cig, dimostra le persistenti difficoltà delle imprese e, di conseguenza, del mondo del lavoro. È quindi essenziale continuare a sostenere il tessuto produttivo, ottimizzando gli interventi a favore delle imprese e dando loro il tempo necessario per gestire questa fase transitoria. Successivamente, occorrerà puntare ad interventi strutturali, affinché la ripartenza dell’economia, di cui si scorgono timidi segnali, cominci a manifestarsi in modo più robusto. L’annunciata e auspicata riforma fiscale e un buon utilizzo delle risorse del recovery fund saranno decisivi in questa direzione”.