Soldi della Lega, parla uno dei commercialisti arrestati

Michele Scillieri, ai domiciliari da dieci giorni, ha risposto per oltre otto ore davanti ai pm milanesi che indagano su Lombardia Film Commission e i fondi del partito di Salvini.

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“Non mi devono scassare perché io di cose ne so e vorrei tenermele per me e portarmele nella tomba”. Lo diceva, in una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza, Michele Scillieri, 57 anni, uno dei tre commercialisti della Lega arrestati dieci giorni fa – Scillieri è ai domiciliari – per la vicenda della compravendita del capannone di Cormano poi diventato sede della Lombardia Film Commission, uno degli affari della Lega sui quali indagano i magistrati milanesi. Ebbene ieri, come riferiscono il Corriere della Sera e altri organi di stampa – Scillieri ha parlato per ben otto ore davanti ai pm di Milano. Il commercialista ai domiciliari è uomo molto vicino a Matteo Salvini; nel suo studio, nel 2017, il leader leghista stabilì la sede della “Lega per Salvini premier”, tagliando i ponti con la vecchia Lega di Umberto Bossi. Secondo quanto emerge consistenti somme di denaro sarebbero state girate allo staff di Salvini.

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