Case Popolari, Cisl Lombardia: una vittoria di civiltà la sentenza che condanna la Regione per discriminazione

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SERVIZIO ZONA 8 QUARTIERE QUARTO OGGIARO (Agenzia: FOTOGRAMMA) (NomeArchivio: QUA99vv4.JPG)

“E sono tre! Per la terza volta la Regione Lombardia viene condannata a rimuovere norme specifiche sull’accesso alle case popolari perché incostituzionali e discriminatorie”. Così in una nota il sindacato inquilini Sicet e la Cisl Lombardia che spiegano: “L’ultima è quella del Tribunale di Milano che ieri ha ordinato alla Regione di modificare immediatamente il Regolamento 4/2017 delle assegnazioni, sia nella parte relativa alla residenza quinquennale (già dichiarata incostituzionale dalla Corte nell’ambito dello stesso procedimento), sia nella parte che pone in carico ai soli cittadini stranieri la presentazione di documentazione sull’impossidenza immobiliare, estendo tale condizione anche a quelli titolari di permesso umanitario, protezione internazionale o altri “casi speciali. “Ora la Regione dovrà obbligatoriamente cambiare le norme regolamentari per l’accesso alle case popolari, nel senso indicato da Tribunale e dalla Corte Costituzionale – sottolineano Cisl e Sicet Lombardia – e dare indicazione ai Comuni e alle Aler di richiamare tutti i nuclei familiari esclusi a causa delle norme eliminate e ricollocarli nelle graduatorie con il punteggio relativo. Oltre a ciò, molti degli esclusi potrebbero agire nei confronti della Pubblica Amministrazione per chiedere il risarcimento di eventuali danni provocati dalla eventuale mancata assegnazione – proseguono – . Per dare un peso specifico alla disfatta regionale basterebbe andare a riprendere le dichiarazioni compiaciute dell’assessore Bolognini e del Presidente Fontana, in sede di approvazione e presentazione del Regolamento 4/2017, su quelli che erano i capisaldi del nuovo modello lombardo dell’edilizia popolare: alla prova dei fatti si sono tutti dissolti perché illegittimi o, più semplicemente, inapplicabili alla realtà. Dovremmo ribadire, certo con poca modestia, che quanto sta accadendo l’avevamo previsto e detto in ogni sede regionale e istituzionale, rimanendo inascoltati – aggiungono – . Spiace che molti Comuni, anche importanti, non abbiano sentito nel tempo la necessità di contrastare, pur avendone la competenza e la necessità, le sciagurate scelte regionali, ma le abbiano accettate supinamente e, qualche volta, anche condivise’. Ora ciò che serve, secondo Cisl e Sicet Lombardia, è che Regione Lombardia prenda finalmente atto del fallimento delle sue politiche e inizi un confronto serio con il Sindacato per riformare integralmente la legislazione regionale sull’edilizia residenziale pubblica e, più in generale, sulla casa e rispondere a una domanda sociale di alloggi che coinvolge decine di migliaia di cittadini”, conclude la nota.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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