Ammontano a poco meno di 205 milioni di euro (204.882.773,41) le donazioni effettuate dai cittadini lombardi agli ospedali e alle ATS della Lombardia, sia attraverso il conto correnti messi a disposizione dalla Regione (53 milioni circa), i conti correnti delle diverse ATS, ASST e IRCCS più donazioni di beni, (quasi 132 milioni) e da iniziative private di raccolta fondi indirizzate alle diverse Asst e Ats (oltre 20 milioni). È quanto risulta dalle risposte date dall’assessorato al welfare di Regione Lombardia a un’interrogazione del Partito Democratico. Dei quasi 53 milioni donati direttamente al conto della Regione, ben 25 milioni di euro avevano come destinazione prescelta dal donatore l’ospedale Covid realizzato in Fiera, ma “non essendo tali risorse necessarie – si legge nella risposta – in quanto la fondazione Fiera ha provveduto autonomamente mediante raccolta fondi propri alla realizzazione della struttura, le donazioni destinate a tale struttura verranno utilizzate, previa autorizzazione dei donatori, per ulteriori iniziative legate all’emergenza.” Ciononostante, nel piano ospedali della Regione Lombardia, contenuto in delibera della Giunta regionale n. 3264 del 16 luglio scorso, si evince che la Regione avanza richieste di rimborso al Governo anche per l’ospedale in Fiera, pari a 7 milioni di euro per l’acquisto dei macchinari. Inoltre, in assestamento al Bilancio 2020, in approvazione la prossima settimana, è scritta una modifica di legge che stabilisce che i proventi delle donazioni possano essere utilizzate “per fronteggiare le conseguenze sociali ed economiche dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.” Con questo passaggio la giunta avoca a sé la gestione di queste risorse, che non entreranno nel bilancio regionale. Ad oggi non esiste un regolamento della Regione Lombardia che definisca le modalità di spesa e di rendicontazione delle donazioni liberali. “Oggi Regione Lombardia sta facendo cassa con i soldi donati dai cittadini durante l’emergenza – dichiara la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza -. I cittadini sono stati generosissimi, ma certamente non saranno contenti di sapere che i loro soldi non sono ancora stati spesi né programmati per la temuta seconda ondata, mentre per il completamento dell’ospedale in Fiera si attende un nuovo finanziamento da parte del Governo, a cui si chiedono anche risorse per pagare sette milioni di euro di apparecchiature, nonostante il fiume di risorse che da inizio pandemia ha stanziato per la Lombardia. Ospedale in Fiera, peraltro, che è stato costruito con le risorse raccolte dalla Fondazione. È grave che in Regione Lombardia non ci sia trasparenza su come vengono utilizzate le risorse donate, anche perché non esiste un regolamento che dica come devono essere spesi i soldi raccolti dalle donazioni liberali. Noi chiederemo già durante la sessione di bilancio che questo regolamento venga introdotto.” “C’è una questione di fiducia che le istituzioni devono meritare da parte dei cittadini, che hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi – dichiara il capogruppo Fabio Pizzul -. La Regione oggi continua a battere cassa a Roma, pur sapendo che si tratta di risorse che lo Stato prende a debito, ma accantona per usi futuri le donazioni in un regime di scarsissima trasparenza.” “Siamo stati in piena emergenza e ancora non ne siamo fuori – aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti -, ma oggi sappiamo che ci sono 180 milioni di euro di donazioni effettuate in denaro, quindi al netto dei beni donati agli ospedali, che non sappiamo come verranno utilizzati, ma di cui nella fase uno c’è stato grande bisogno. Chiediamo chiarezza e programmazione.”
Covid-19, PD: “La Regione fa cassa con le donazioni dei cittadini, risorse non spese, ma chiede il rimborso allo stato per l’Ospedale in Fiera”
In Regione Lombardia non c'è trasparenza su come vengono utilizzate le risorse donate, anche perché non esiste un regolamento che dica come devono essere spesi i soldi raccolti dalle donazioni liberali.