“Dopo l’insuccesso della morte c’è la resurrezione”. Così don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova, a margine della presentazione degli Studios nella sede delle associazioni fondata da lui stesso in zona Bisceglie, interpellato sull’emergenza coronavirus e le difficoltà di molte famiglie milanesi, sopratutto nelle periferie dove don Gino da sempre è impegnato. “Bisogna ragionare con tanta gente su cosa può fare la città per se stessa, per i suoi cittadini, per i giovani e per gli occupati e disoccupati. Bisogna rimetterla in movimento, tutti dicono ‘questa città dovrà rilanciarsi’ sì ma ci vorrà qualcuno che fa qualcosa in questa direzione non avverrà dal cielo un cambiamento generale. Chi ha qualcosa da dire la dica e chi ha da fare la faccia. Questi fatti potranno far capire che abbiamo delle potenzialità che vanno sfruttate. Milano è piena di bella gente che ha bisogno di trovare lo spazio per esprimersi e di inserirsi in una comunità nella quale moltiplicare le sue energie. Se ci sono delle difficoltà vanno risolte, l’idea di cercare il colpevole o di mettersi a piangere in qualche angolo non ci appartiene”. Ha poi proseguito “Il segreto è quello della comunità, insieme per un obiettivo comune farai cose straordinarie, da solo a fare il ‘brillantone’ non vai da nessuna parte. Milano ha una tradizione di ‘insieme’, di energie che si moltiplicano, anche per la Chiesa e nel sociale va così. Un difetto della città è che le persone non si fidano l’una dell’altra. Non bisogna avere paura delle relazioni. Le periferie, non tutte ovviamente, stanno vivendo episodi di povertà grandi, noi come gruppo stiamo dando da mangiare a circa 850 famiglie e avanti diventeranno mille. Hanno il frigorifere vuoto, alcuni avevano un lavoro precario, altri non hanno mai ricevuto la cassa integrazione. Io vedo tanta disperazione e rassegnazione che non deve esistere, un cittadino deve chiedere aiuto a chi ha di più e quest’ultimo deve dare. L’umanità è questa”. (MiaNews)