A lanciare l’allarme erano state le famiglie della zona, preoccupate per la diffusione di cocaina tra i propri figli. Così nelle province di Milano, Monza e Pavia, i militari del Comando Provinciale di Milano, hanno arrestato 12 persone (8 marocchini, 3 italiani ed un venezuelano di età compresa tra i 24 ed i 64 anni), tutte ritenute responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini hanno consentito di documentare l’esistenza di un gruppo criminale – con al vertice tre componenti di una medesima famiglia, facenti capo al gestore di una macelleria etnica di Monza – che, operando servendosi di altre 4 persone, era dedito alla fornitura di quantitativi considerevoli di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Gli spacciatori si erano già resi protagonisti di 150 episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti tra Monza, Sesto San Giovanni e Milano, servendosi della macelleria come base di spaccio e di un garage a Concorezzo (MB) come magazzino.
Una vera e propria rete di diffusione che, dal comune di Monza, approvvigionava gli spacciatori nei comuni di Sesto San Giovanni e Milano, fornendo profitti settimanali rilevanti ai quattro attori principali. Gli agenti hanno colto in flagranza di reato 5 dei soggetti facenti parte dell’organizzazione poi smantellata, all’interno della quale era stato coniato un gergo ad hoc per identificare i quantitativi richiesti (“uno schiaffo”, “un pugno”, “una sberla”). Sequestrati nell’operazione circa tre chili di cocaina e anche una pistola con matricola abrasa.