È stato accolto il ricorso presentato al Tar della Lombardia dall’azienda Technogenetics, per l’accordo tra la multinazionale concorrente Diasorin e il Policlinico San Matteo di Pavia in merito alla sperimentazione dei test sierologici. I giudici hanno stabilito si trattasse effettivamente di alterazione della concorrenza, poiché, come si legge nella sentenza, “mediante l’accordo il Policlinico ha consentito ad un particolare operatore economico, scelto senza il rispetto di alcuna procedura ad evidenza pubblica, ancorché non tipizzata, di conseguire un nuovo prodotto, che rimane nell’esclusiva disponibilità e commerciabilità dell’operatore stesso”. Il Tar ha anche disposto la trasmissione dei degli atti alla Procura della Corte dei Conti, visto che “la Fondazione San Matteo ha impegnato risorse pubbliche con modalità illegittime, sottraendole alla loro destinazione indisponibile”. Si annulla così il contratto secondo cui il San Matteo aveva iniziato dal 23 aprile ad effettuare i test sui sieri della Diasorin per vedere se erano affidabili. Contratto che prevedeva una royalty dell’1% che la società avrebbe dovuto versare per tutti i test venduti nel mondo (esclusa la Lombardia).
Niente accordo sui test sierologici, il Tar boccia l’intesa San Matteo-Diasorin
Non si sarebbero rispettate le norme per una corretta concorrenza e la Fondazione San Matteo avrebbe anche impiegato "risorse pubbliche con modalità illegittime".