Quando la maggioranza è inutile. La tristezza di Comune e Regione

A Milano la politica di maggioranza è solo Beppe Sala. Ma non è sano per la città che sia così. Ed anche in Regione...

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Serve un nuovo dibattito cittadino, su Milano. Ne sono convinto da tempo, ma questo virus accelera in me la convinzione che non sia sano per la città andare avanti così. E’ come camminare alla cieca. Mi spiego. Pare che tutto avvenga al di fuori dei partiti politici, che una volta raccoglievano, convogliavano e impostavano – appunto – politiche chiare e condivise. Mi spiego ancora meglio. E’ un male se il più grande partito di maggioranza a Palazzo Marino, ovvero il Partito Democratico, è completamente silente su tutto. Ma davvero vi sembra possibile che in una situazione come quella attuale non abbia niente di politicamente rilevante da dire? Che non ci sia una opinione, una anticipazione, anche un dissenso, perché il dissenso a volte è sano, all’operato della giunta? Una proposta, magari. Diciannove sono i dem a Palazzo Marino. Diciannove. Oltre a fare i corifei del sindaco, che stanno facendo? Milan e Inter hanno presentato, faccio un esempio, il progetto del nuovo stadio. Qualcuno ha commentato? Qualcuno ha sollevato obiezioni? Non è dato saperlo, sui giornali non ci sono. Mi spiace dire questo perché moltissimi dem sono miei amici. Ma sono silenziosi. Chi parla lo fa per difendere il sindaco. Il che, dalla loro ottica, è pure giusto intendiamoci. Ma la funzione della maggioranza non è quella di difendere la giunta, ma di orientare la giunta. E il partito di maggioranza a volte deve guidare le azioni della giunta, non solo recepirle come soldatini. Dobbiamo dircelo senza infingimenti. A Milano la politica di maggioranza è solo Beppe Sala. Ogni proposta e ogni polemica e ogni apprezzamento e insomma ogni cosa parte e si esaurisce in Beppe Sala. Gli altri sono poco più o forse addirittura poco meno che comprimari. Questo è un male per la città. Possibile che nell’intera maggioranza non ci fosse uno, uno solo che fosse contrario alla rivoluzione delle ciclabili? O che le avrebbe fatte 50 centimetri più in là o più in qua? Possibile che non ci fosse uno e uno solo che decidesse di sostenere i commercianti che hanno protestato in piazza e che sono stati vergognosamente multati dalla Digos? Davvero l’unica attività politica è quella di un gruppo di donne che, meritoriamente, porta avanti un dibattito (a volte stucchevole ma fa niente, per lo meno è un dibattito) sulla rappresentanza di genere? E’ questo il massimo di elaborazione politica che si riesce ad esprimere? Per quanto riguarda l’opposizione vabbè, fa il suo lavoro di polemica. Mi si permetta: ci fosse anche qualche proposta in più non sarebbe male. Si sollevasse un dibattito un po’ più complesso del “Beppe Sala comunista”, “Beppe Sala gretino”, forse sarebbe meglio. Ma siamo in fase preelettorale, ed è chiaro che i toni necessariamente si alzano. Però anche l’opposizione ha una responsabilità specifica: non deve solo demolire la maggioranza ma deve costruire con la maggioranza un dialogo proficuo per la città. Qui invece l’opposizione attacca per slogan, la maggioranza sta zitta e il futuro è pure peggio. Se già adesso Sala è di fatto l’unico motore della politica cittadina, con il secondo mandato il silenzio della politica si farà tombale. Non va bene. Da Majorino mi separano molte cose. Ma Pierfrancesco Majorino continua a tenere banco malgrado sieda in Europa perché tiene intelligentemente, e a volte anche artatamente, una linea autonoma. Non subordinata. Difende, ma sempre sul filo del fuorigioco. Attenzione però. Il problema non è solo a Palazzo Marino. Pure in Regione Lombardia pare proprio che i consiglieri di maggioranza non abbiano capito che lo stipendio devono guadagnarselo. In questo caso l’opposizione è indubbiamente più attiva, almeno in questo frangente di Coronavirus. Organizza, muove, polemizza. Anche la mozione di sfiducia era chiaro che non sarebbe passata, ma ha creato dibattito. Il problema maggiore in Regione, come in Comune, è la maggioranza. Silente. C’è malumore su mille cose, ma alla fine mugugnano e stanno zitti, in attesa di esplodere in un conflitto insanabile. A volte si può esprimere il dissenso, a volte si possono avanzare proposte alternative, a volte si può – di fatto – lavorare un po’ più e un po’ meglio rispetto all’approvazione e all’alzata di scudi in difesa del capo. Questo è il ruolo della maggioranza. Sennò tanto varrebbe, sia per Palazzo Marino che per Regione Lombardia, tenere in aula solo l’opposizione e la giunta. Perché il resto, di fatto è completamente inutile al dibattito pubblico cittadino e regionale.

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