Nella maxi indagine aperta dalla procura per fare chiarezza sulle morti avvenute negli scorsi mesi, in piena emergenza sanitaria, all’interno delle residenze assistenziali milanesi, ci si sta anche concentrando sui cosiddetti ingressi PR.IN.GE, ovvero di pronto intervento geriatrico. Sotto la lente degli investigatori le cartelle di quei pazienti trasferiti temporaneamente dagli ospedali nelle RSA, come ad esempio al Pio Albergo Trivulzio, dove il contagio del virus si potrebbe essere diffuso forse anche per una ‘commistione’ tra pazienti e anziani. Tre le aree con cui gli inquirenti hanno suddiviso le cartelle: quelle dei decessi, quelle dei nuovi ingressi di pazienti e quelle degli anziani più gravi curati nella struttura senza essere portati nei pronti soccorso, come prevedevano le indicazioni regionali. Da una prima verifica sarebbe emerso che già molti ospiti presentavano polmoniti e sintomi da insufficienza respiratoria anche prima dei trasferimenti dagli ospedali post-epidemia.
Coronavirus, analisi dei pm su ‘degenze geriatriche’ al Trivulzio
Numerosi i pazienti ricoverati con polmoniti, sintomi da insufficienza respiratoria e cardiopatie, anche prima dei trasferimenti dagli ospedali post-epidemia (tra l'8 e il 13 marzo).