Il massmediologo Klaus Davi – si legge in un comunicato – ha presentato “un esposto contro lo spot ‘Milano non si ferma’ presso il Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria”. Il giornalista ha denunciato lo spot “perché ha favorito un comportamento pericoloso e al limite della legalità, fornendo un’immagine fasulla della nostra città e spingendo le persone a commettere atti rischiosi le cui conseguenze si sono viste nei giorni successivi. Sono un liberale – continua Davi – non avrei mai voluto fare un passo simile nei riguardi di professionisti. Ma i dati drammatici lasciati trapelare da Attilio Fontana e la cecità di qualche nostro rappresentante mi ha spinto a questa azione. Mi auguro che il Giurì condanni questa pubblicità irresponsabile e suicida. I ricchi milanesi e soprattutto i loro viziatissimi figli andavano solo redarguiti per il loro comportamento puerile, le bevute, il consumo di cocaina ai Navigli (pratica nella quale i milanesi eccellono a livello europeo, adeguatamente riforniti dalla ‘Ndrangheta che qui controlla interi territori) e il menefreghismo verso le regole”, ha concluso il massmediologo.