Dato che si tratta di “soggetti che hanno chiesto l’accertamento del diritto” a rimanere in Italia per situazioni “di pericolo di persecuzione” nei loro Paesi, “non è ammissibile l’utilizzo dell’espressione clandestini”. A scriverlo sono i giudici della Corte D’Assise milanese in merito alla sentenza secondo la quale il termine “clandestini” usato dalla Lega in alcuni manifesti a Saronno (Varese) nell’aprile 2016 avrebbe carattere discriminatorio, violando la dignità dei cittadini stranieri e creando intorno a loro un clima ostile, umiliante ed offensivo. Il divieto di discriminazione è difatti sancito nell’art. 14 della Costituzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. 10 mila euro totali dunque quelli che il Carroccio dovrà pagare all’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e all’Associazione di assistenza ai cittadini stranieri Naga, che avevano denunciato il caso.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.