Oggi, con i casini in Iran, i missili, i morti, viene difficile fare la rubrica Pinocchio. Perché quando soffiano i venti di guerra, le nostre questioni locali impallidiscono. Eppure quelle questioni, quelle guerre, non ci devono distrarre dal fatto che siamo responsabili noi per il nostro pezzo. E’ un po’ come la questione dei marciapiedi. E’ inutile protestare che a cinque chilometri c’è la sporcizia. Ognuno deve pulire davanti all’uscio di casa sua. Invece adesso parleremo di massimi sistemi, impareremo forse un poco di geografia, perché nessuno davvero sa dove sia l’Iran, se a ovest o a est dell’Iraq. E soprattutto avremo pletore di commentatori su qualunque cosa. E la politica italiana sta già facendo quello che fa sempre. A sinistra chiunque sia contro Trump diventa un santo, anche un sanguinario generale iraniano che odia le donne. Mentre a destra Trump diventa il difensore delle libertà globali mentre è forse uno dei presidenti più isolazionisti di sempre. Insomma, la solita menata: si usano le disgrazie globali per dividersi localmente e scordarsi di pulire il marciapiede davanti a casa propria.