Macedonio Melloni, primo ospedale dedicato alla salute della donna [VIDEO]

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L’ospedale Macedonio Melloni si tinge di rosa e diventa referente in Italia per la cura e l’assistenza della donna in tutte le fasi della vita. Il progetto ‘Ospedale della donna’ è stato presentato a Palazzo Lombardia dall’assessore al Welfare Giulio Gallera. Presenti, tra gli altri, il direttore generale Alessandro Visconti, il direttore sanitario Giuseppe De Filippis, la dirigente medico dell’ospedale Macedonio Melloni, Marisa Errico, e la presidente di Fondazione Onda, Francesca Merzagora.
“Regione Lombardia insieme all’Asst Fatebenefratelli Sacco e alla Fondazione Onda – ha spiegato l’assessore Gallera – presenta il nuovo ospedale Macedonio Melloni di Milano che, da struttura tradizionalmente dedicata all’ostetricia e alla ginecologia, al primo ospedale ‘rosa’ d’Italia dedicato interamente alla donna, in grado di prendere in carico gli ambiti fisiologici della salute femminile, le patologie più frequenti e le necessità clinico assistenziali delle donne nelle varie fasi della loro vita, riservando attenzione anche alla salute delle lavoratrici. In sintesi un ospedale tutto in rosa, all’avanguardia e dove , ancora una volta, la Lombardia è la referente nella medicina, in questo caso, di genere”. L’obiettivo dell’ Asst Fatebenefratelli Sacco è quello di istituire all’interno del presidio ospedaliero un modello organizzativo, prima esperienza in territorio nazionale, dedicato interamente alla donna, attraverso l’introduzione di percorsi specifici per le varie fasi della vita: sviluppo (11-18 anni); età fertile e riproduzione (19-50 anni); menopausa (45/50 – 65 anni); senescenza (oltre i 65 anni).
“L’Ospedale della donna – ha detto Francesca Merzagora – è un sogno che diventa realtà. La medicina di genere trova nel Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni, il primo ospedale italiano rosa, concreta applicazione, un passo avanti rispetto ai ‘bollini rosa’, il riconoscimento di Onda agli ospedali attenti alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie femminili. Ci auguriamo che altri ospedali che hanno ottenuto questo riconoscimento possano seguire l’esempio di questa realtà all’avanguardia ispirata al Brigham and Women Hospital di Boston”.
Il presidio ospedaliero Macedonio Melloni nasce nel 1912, a seguito della laicizzazione dell’assistenza all’infanzia bisognosa o abbandonata e alle mamme, quale nuovo brefotrofio provinciale di viale Piceno, a cui viene dato il nome di ‘Istituto provinciale di protezione ed assistenza all’infanzia’, Ippai. Successivamente viene unito l’ asilo materno di via Macedonio Melloni, che accoglie madri in attesa in condizioni particolarmente critiche. Il nuovo complesso prende il nome di Istituto ospedaliero provinciale per la maternità e raggiunge un considerevole sviluppo fra il 1950 e il 1960. Nel 1971, con la legge di riforma ospedaliera, viene trasformato in ospedale ad indirizzo ostetrico-ginecologico e in questa occasione viene istituita la Patologia perinatale e Terapia intensiva, prima in Italia. Con la riforma sanitaria del 2016 viene riconosciuto in Ente ospedaliero con la denominazione presidio ospedaliero Macedonio Melloni.
“L’ Organizzazione mondiale della sanità – ha spiegato Giuseppe De Filippis – definisce la medicina di genere lo studio dell’influenza delle differenze biologiche, socio-economiche e culturali sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Il progetto ‘Ospedale della donna’, accolto da subito con grande entusiasmo, vuole essere la nostra risposta ai bisogni di salute intesi come benessere psico-fisico delle donne di ogni età. Il 13 giugno 2019 il ministro della Salute ha emanato un piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere. Le azioni previste per un approccio di genere sono percorsi clinici (prevenzione, diagnosi, cura), ricerca e innovazione, formazione e comunicazione. Il nostro obiettivo, come prima esperienza italiana, è quello di mettere in atto un modello organizzativo di struttura ospedaliera dedicata alla presa in carico della donna nelle sue varie fasi di età tenendo conto delle quattro aree di intervento previste dal piano ministeriale”.
In campo internazionale vi sono esperienze consolidate di politiche sanitarie volte alla valorizzazione della Medicina di genere, anche se sono ancora poche le realizzazioni pratiche di modelli organizzativi. A livello europeo l’Italia è il Paese che è cresciuto maggiormente in tema di medicina di genere, ed è l’unico paese della Comunità Europea che ha una legge, promulgata il 15/02/2018, per predisporre un piano per la sua diffusione.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

1 commento

  1. I’m glad to hear that, because when I gave birth to my twin girls, 27 years ago in the Macedonia Melloni, it was the most miserable experience of my life.

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