Addio a GINGER BAKER, storico batterista dei CREAM

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Ci lascia a 80 anni GINGER BAKER, storico batterista dei CREAM.

La notizia è stata diffusa ufficialmente dalla pagina Facebook dell’artista: Ginger è morto questa mattina presto, 6 ottobre 2019, circondato dalla famiglia e in serenità

Da qualche tempo era ricoverato in ospedale da oltre un mese e le sue condizioni sono peggiorate nelle ultime due settimane. Come un guerriero ha lottato fino all’ultimo respiro…

Al momento non è stata resa nota la causa della morte.

Baker aveva sofferto di problemi di salute negli ultimi anni e in seguito ad una brutta caduta è stato costretto a cancellare una serie di spettacoli dal vivo nel febbraio 2016: da subito gli fu diagnosticata una grave patologia cardiaca che ha richiesto un intervento chirurgico. In seguito ringraziò i medici e tornò di nuovo a suonare al concerto di raccolta fondi di beneficenza di Jack Bruce a Londra nell’ottobre dello stesso anno.

Baker era uno dei musicisti più formidabili della prima ora del rock. Una presenza imponente la sua, sia fisicamente che musicalmente, che elevò il ruolo di batterista da sideman a protagonista, grazie ad assoli monumentali che combinavano destrezza poliritmica rara ad una forza bruta e ad una irrefrenabile voglia di dare spettacolo.

Insieme ai suoi compagni in Cream – il chitarrista Eric Clapton e il bassista Jack Bruce – Baker ha ridefinito i parametri del rock, tra dinamiche pesanti e metriche d’improvvisazione jazz / blues di alto livello, in un mondo che fino a quel momento di base ruotava attorno all’immediatezza della hit da tre minuti.

Aveva collaborato negli anni anche con John Mayall e Graham Bond, e aveva fatto parte anche del supergruppo del post-Cream, i BLIND FAITH. Di suo ricordiamo anche Ginger Baker’s Airforce e The Baker Gurvitz Army.

Sua peculiarità da sempre un sound potente dominato dalle rullate selvagge (lo chiamavano infatti Mr Tom Tom) e come percussionista il suo genio ha attraversato i confini geografici e culturali, conquistando perfino il jazz più colto e moderno del chitarrista Bill Frisell, del trombettista Ron Miles, del sassofonista Pee Wee Ellis e molti altri.

Peter Edward Baker è nato a Lewisham, a sud di Londra, il 19 agosto 1939, acquisendo in seguito il soprannome d’infanzia Ginger a causa della sua capigliatura rosso fuoco. Inguaribile appassionato di jazz, era un estimatore di Phil Seaman, uno dei grandi batteristi inglesi del jazz del dopoguerra, che divenne il suo insegnante e mentore. Baker fece il suo primo concerto a soli 16 anni e passò attraverso i ranghi delle band jazz traditional guidate da Acker Bilk, Terry Lightfoot e Ronnie Scott prima di sostituire Charlie Watts (poi con i Rolling Stones) nei Blues Incorporated di Alexis Korner nel lontano 1962. L’evoluzione continua della formazione dei Blues Incorporated fece incrociare il suo percorso artistico a quello dell’organista / sassofonista Graham Bond e soprattutto a quello del bassista Jack Bruce. Tutti e tre, insieme al sassofonista Dick Heckstall-Smith, formarono la rivoluzionaria band crossover jazz / r & b la Graham Bond Organization nel 1963.

Poi l’incontro con Clapton e la fondazione dei Cream con cui ha conquistato il mondo in un periodo molto breve ma intensissimo, in virtù di un’efficace rivisitazione dei vecchi schemi del blues: con 4 album in soli 3 anni (dal 1966 al 1969) il trio è entrato di diritto nella leggenda, vendendo milioni di dischi e influenzando molte generazioni a venire. Ironicamente avevano deciso di chiamarsi Cream in quanto erano considerati “la crème” del rock blues britannico, ovvero i musicisti più bravi, capaci e creativi in circolazione.

Il motivo della loro prematura separazione va ricercato nel fatto che, a differenza di altre “giovani” formazioni che calcavano le scene nel medesimo periodo e per cui suonare era semplicemente un altro modo di stare insieme, divertirsi e sbarcare il lunario, i Cream erano invece tre adulti che avevano scelto di suonare assieme per mestiere. Nel momento in cui il feeling delle loro composizioni non era più accettato all’unanimità, venne a cadere ogni presupposto per rimanere uniti. I concerti americani sempre sold out catapultarono il gruppo in testa alle classifiche esportandoli su tutti i mercati discografici del mondo: verosimilmente però proprio quei tour furono la macchina che logorò e sgretolò fisicamente e psichicamente i tre artisti.

I tre non suonarono insieme di nuovo fino al 1993, quando i Cream furono introdotti dagli ZZ Top nella Rock and Roll Hall Of Fame. Il gruppo si è poi riunito nelle serate del 2-3-5-6 maggio 2005 per una serie di quattro concerti alla Royal Albert Hall di Londra  proprio “quel teatro” dove avevano tenuto il loro concerto di addio nel 1968 – e da questi live viene estratto un doppio CD e un doppio DVD. Il 24, 25 e 26 ottobre 2005 altri show si sono svolti al Madison Square Garden di New York per quello che resterà il loro addio definitivo alle scene come band. Il bassista Jack Bruce è morto proprio in questo periodo nel 2014, aveva 71 anni.

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