Con la crisi russa, l’embargo imposto ai Paesi della Federazione Russa e alcune restrizioni alle importazioni da parte della stessa Federazione Russa, soffrono le imprese del manifatturiero lombardo, e in particolare i settori a maggior concentrazione di MPI1: a fronte di un crollo delle esportazioni che ha raggiunto quota -29,7% per il manifatturiero lombardo, le MPI perdono il 33,6% tra il 2014 e il 2015.
È quanto emerge da una rilevazione dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, che evidenzia come le esportazioni nei settori di MPI lombarde verso la Russia – che ammontano a 629,5 milioni di Euro – rappresentino il 32% del valore delle vendite del Made in Lombardia in Russia.
“Una quota di tutto rispetto – commenta il presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti – che dimostra come molte micro e piccole imprese siano state capaci di creare relazioni significative sui mercati internazionali. Ci auguriamo che questa situazione non crei danni irreparabili sui loro bilanci”.
A soffrire di più, secondo i dati dell’Osservatorio, è il settore dei prodotti alimentari – dove le esportazioni verso la Russia sono calate del 47,4%, con punte di -80,4% per latte e formaggi e di
-67,2% per oli e grassi vegetali e animali. Numeri che confermano il peso sull’export lombardo esercitato dalle misure restrittive applicate dalla Federazione Russa riguardo all’importazione di prodotti agroalimentari, e in particolare proprio di latte e prodotti caseari.
Seguono, per importanza del calo registrato, il settore dei prodotti in metallo (ad esclusione di macchinari e attrezzature), con un calo del 46,3% e degli articoli in pelle con un calo del 37,5%.
1 Divisioni della classificazione Ateco 2007 con incidenza nel 2013 degli addetti nelle imprese attive fino a 50 addetti superiore al 60% e per cui si rilevano esportazioni