La Goletta dei Laghi sul Garda: due i punti fortemente inquinati

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Su cinque punti monitorati, due sono risultati fortemente inquinati. È questo, in sintesi, il bilancio del monitoraggio realizzato dai tecnici della Goletta dei Laghi, nei giorni scorsi, in occasione dell’arrivo sulla sponda lombarda del Lago di Garda della campagna di Legambiente. Da 14 anni la Goletta dei Laghi rileva le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi. I risultati del monitoraggio sono stati presentati a Gardone Riviera (Bs). Il lavoro dei tecnici si è concentrato principalmente su due fronti di indagine: quello delle microplastiche in acqua e quello dell’inquinamento microbiologico. In questi giorni sono stati cinque i punti monitorati sulla sponda lombarda del Lago di Garda, tutti in provincia di Brescia. Sono risultati fortemente inquinati i punti sulla foce del torrente nei pressi del porto di Padenghe sul Garda e lo scarico nei pressi della Spiaggia d’Oro a Desenzano del Garda. Sempre a Desenzano del Garda, il campione prelevato di fronte allo scarico a sud della Lega Navale, che al momento del campionamento non sfociava in lago, è risultato entro i limiti, mentre il punto prelevato nel canale – sempre sullo scarico a sud della Lega Navale – è invece risultato “fortemente inquinato”. Entro i limiti di legge la foce del torrente Barbarano e la foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive, entrambi i punti nel territorio comunale di Salò. “Alla luce delle criticità che ancora insistono sul Garda, è urgente mettere mano all’intera infrastruttura di collettamento dei reflui che oggi presenta troppe falle – ha affermato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Non vorremmo che tutto il dibattito sul nuovo impianto di depurazione mettesse in secondo piano invece i problemi più contingenti. Servono risposte urgenti ai problemi più immediati e un dibattito aperto sulle prospettive future”. “Come era prevedibile i risultati delle analisi della Goletta dei Laghi ci rimandano un quadro ancora inquietante per il basso lago – affermano da Legambiente “Per il Garda” – grazie alle segnalazioni dei cittadini e all’esperienza di questi 14 anni di monitoraggi, abbiamo concentrato le nostre analisi soprattutto nel basso lago, dove l’accesso all’acqua è più immediato e, nei mesi scorsi, sono stati segnalati episodi di svernamenti di reflui non trattati”. Forti le preoccupazioni degli ambientalisti: “Dopo tutti questi anni e, nonostante varie segnalazioni, che non si sia ancora provveduto a sistemare una situazione che ormai sembra cronicizzata, ci pare imbarazzante – continuano gli attivisti – Chiediamo agli enti competenti e ai Comuni interessati di spiegare quali siano le motivazioni del mancato intervento del risanamento delle acque. Fortunatamente le analisi effettuate a Salò ci rimandano una situazione positiva che persiste da qualche anno. È indubbio infine, che devono essere tolti tutti gli scarichi a lago, sfioratori compresi, per salvaguardare l’intero ecosistema lacustre”.

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