“Le sentenze si rispettano, e questo è un fatto indiscusso. Se si ritengono sbagliate, si appellano e credo lo faremo, anche se questo è il campo degli avvocati”. Così il sindaco Giuseppe Sala in consiglio consiglio comunale per riferire dopo la condanna per la vicenda sulla Piastra Expo. Il primo cittadino ha riassunto in tre punti le proprie considerazioni in merito alla decisione del tribunale appellandosi alla democrazia come base fondante del sistema italiano. “Sono stato l’unico condannato nell’ambito del processo, come se avessi pensato, costruito e firmato quel documento, ma non ho competenze legali neanche per immaginarlo. Non sarei stato comunque meno amareggiato neanche se avessi condiviso la condanna con altri. Sono stato condannato senza che l’accusa potesse produrre un sms, una mail o un Whatsapp del fatto che fossi consapevole di aver firmato un atto illegittimo e senza che in tribunale mi si mettesse a confronto con un testimone che mi dicesse ‘te l’avevo detto’. In ogni caso le attenuanti riconosciute, in particolare l’aver agito per motivi di particolare valore morale o sociale, ci aiutano a comprendere ad interpretare questa sentenza di condanna. Vorrei ricordare anche che la presunta forzatura – che è risultata comunque assolutamente priva di effetti – sarebbe stata compiuta con l’unica intenzione di non pregiudicare la realizzazione delle opere dell’Esposizione e che l’Expo si potesse fare nei tempi previsti. Permettetemi di ricordare che Expo non è stato solo un grande evento – ha detto il sindaco -, ma un’occasione per reinventare in modo contemporaneo il senso di questa manifestazione. Al netto di tutto ciò – ha continuato il primo cittadino -. Io ribadisco che non ricordo nemmeno di quel documento. Per me rimane uno delle migliaia che ho firmato e che firmo giornalmente. Ancora oggi, dopo quello che mi sta succedendo, a volte firmo alle 20,30 di sera dopo una giornata di lavoro, senza controllare la data di quello che sto firmando”. Sala ha inoltre menzionato la solidarietà che i cittadini gli hanno manifestato attraverso i più disparati mezzi di comunicazione, dai social alle mail, senza dimenticare le telefonate, anche da parte di chi, secondo il sindaco, spesso non si espone. “Ne ho passate tante nella vita e mi conosco bene: so che ho in me senza alcun remoto dubbio, le risorse per gestire al meglio il mio ruolo. Se così non fosse, se avessi anche solo il remoto dubbio, non rimarrei un minuto di più, per rispetto dei milanesi”.
“Andrò avanti responsabilmente. Al Movimento Cinque Stelle e ad alcuni rappresentanti politici che chiedono le mie dimissioni dico che andrò avanti con più determinazione della settimana scorsa, perché sono convinto di rappresentare quello che Milano vuole”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala in consiglio consiglio comunale per riferire dopo la condanna per la vicenda sulla Piastra Expo. “È vero – ha continuato Sala in un passaggio del suo intervento -, ho una condanna sulla testa ma sono riuscito a fare un’impresa di alto valore morale, e lo ha riconosciuto anche il tribunale, che voi non riuscirete non dico nemmeno a organizzare ma nemmeno a concepire”. Per quanto riguarda chi ricollega la sua condanna agli ultimi risvolti giudiziari che hanno coinvolto il Partito democratico, Sala ricorda: “Quando dite che devo restituire la tessera del Pd, e che Zingaretti mi deve mandare via, vi esponete al ridicolo. Aspettate almeno che prenda la tessera del Pd.” L’intervento del sindaco è poi continuato senza dimenticare neppure le accuse ricevute via social: “Poi c’è quel consigliere comunale che posta una mia foto scrivendo falsità perché non sono stato condannato per falso ideologico ma per presunto falso materiale. Ma vedremo fra qualche decennio per cosa Milano vi ricorderà”. Non bastano la sentenza e le relative accuse quindi a scoraggiare il primo cittadino nel continuare con il proprio operato: “Continuerò a fare politica anche per combattere con tutte le mie forze atteggiamenti del genere e garantisco a voi il mio impegno massimo per il bene della città. Il mio pensiero va a quanti ogni giorno impiegano la loro vita a favore dell’interesse pubblico, è triste pensare quanti sono costantemente messi nel mirino. Riflettiamo insieme su quanti danni l’eccesso di burocrazia possa generare e capiremo insieme quali siano le conseguenze di sentenze come questa. Non parlo di me, ma questo clima non invoglierà tanta gente capace e per bene ad avvicinarsi in particolare ai grandi eventi”. “Adesso – ha anche detto Sala – ci sarà da lavorare per le Olimpiadi, uno di quelli eventi su cui si misura il prestigio delle nazioni e dobbiamo trovare i protagonisti di questa nuova avventura e dubito che ci sarà fila ai cancelli”. “Mi sfugge come una parte della politica sia animata da uno spirito così chiuso e pessimista da non concedere nemmeno un dubbio positivo. Riflettiamo su tutte le volte che ci lamentiamo dei ritardi dell’Italia e della sua presunta o reale incapacità di farsi valere sulla scena internazionale” ha concluso il primo cittadino. (MiaNews)