La polizia di Milano lo chiama il rapinatore “gentleman” perché, nel commettere i suoi reati, non utilizzava un approccio violento nei confronti delle vittime. L’uomo, un italiano 53enne e tossicodipendente, che è stato raggiunto ieri pomeriggio da un’ordinanza di custodia cautelare, si è reso responsabile, tra ottobre 2018 e maggio 2019 di almeno dieci rapine ai danni di farmacie in zona Comasina e Greco-Turro. Più un altro colpo, risalente al 6 maggio scorso, in piazza Gasparri, per il quale era stato arrestato in flagranza. Proprio da quel primo arrestato sono partite le attività di accertamento delle forze dell’ordine che hanno permesso di delineare il “modus operandi” dell’uomo attribuendogli altre dieci rapine, tra cui l’ultima, commessa a Limbiate il 31 maggio 2019, dopo essere da poco tornato in libertà.
Il suo modo di agire era sempre lo stesso: entrava in farmacia, di solito nelle prime ore del pomeriggio, e, fingendo una telefonata, valutava la situazione all’interno della farmacia per evitare la presenza di numerosi gruppi di persone o di uomini che potessero intervenire. A quel punto, si avvicinava alla cassa e, simulando di avere un’arma nella tasca della giacca, si faceva consegnare dal personale l’incasso della giornata. Così sono state realizzate, in meno di otto mesi, undici diverse rapine nelle farmacie di via Angeloni, via Palanzone, piazza Gasparri e piazzale Cadorna. Oltre a quella commessa a Limbiate il 31 maggio. Per identificare il 53enne sono risultate fondamentali le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di effettuare anche un riconoscimento facciale: il rapinatore, infatti, agiva quasi sempre a volto scoperto e aveva sul viso alcune macchie della pelle che lo rendevano particolarmente riconoscibile.