Al Teatro Parenti di Milano fino al 3 aprile.
Dalton Trumbo, sceneggiatore di successi hollywoodiani come Vacanze Romane e La più grande Corrida, scrisse un solo libro, icona dell’antimilitarismo mondiale: Johnny got his gun. E Johnny prese il fucile, scritto nel 1939 e in quello stesso anno premiato col National Book Awards, è rimasto da allora spina nel fianco dell’America interventista tanto che, pur essendo il progetto più caro a Trumbo, neppure il film di Roach ora nelle sale cinematografiche ne fa
menzione. Nel 1971 Trumbo ne fece anche un film. Il romanzo “di pacifismo integrale” come ha scritto Goffredo Fofi nella prefazione all’edizione Bompiani è
stato il testo culto di riferimento di un’intera generazione che si contrapponeva alla guerra in Vietnam. “Io sono la cosa più vicina ad un morto. Io so tutte le risposte che sapevano i morti. Io parlo come loro, perché io sono uno di loro”.
L’audiodramma, come il libro, si muove e vive sulle silenziose ma incisive riflessioni di morte e di vita del soldato Joe, uno dei milioni di giovani portati ad uccidere altri giovani, che pensa ostinatamente dall’interno della sua detenzione corporea. Un doloroso monologo amplificato nella sua potenza dall’impiego del microfono binaurale che porta all’ascolto del pubblico ogni respiro e pensiero del protagonista, in un intreccio di suoni, effetti e voci in un totale coinvolgimento scenico.
Entra in Teatro. Ascolta in cuffia. Sei in radio!
Agli spettatori vengono consegnate all’ingresso le radio cuffie attraverso le quali ascoltare le voci, i suoni, i rumori prodotti sul palco, dove sono protagonisti gli attori e i microfoni utili alla costruzione dell’immagine acustica. “Quanto avviene sul palcoscenico è al servizio di un’unica dimensione, quella dell’ascolto: per il pubblico è come entrare abusivamente in uno studio
radiofonico mentre è accesa la lucina rossa della registrazione” spiega Sergio Ferrentino che si occupa dell’adattamento e della regia radiofonica, e che da un angolo del palco si muove come un direttore d’orchestra per mixare parole e musica. Nonostante la durezza del tema trattato lo spettacolo ha riscosso tra i giovani grande attenzione e coinvolgimento: in più, essendo abituati all’ascolto con le cuffia con le quali ormai vivono in simbiosi, anche camminando anche per strada, per loro si tratta di una dimensione pratica e confortevole. Ai giovani Fonderia Mercury e Teatro Parenti propongono due matinée e biglietti a prezzo speciale.
E Johnny prese il fucile
Teatro Parenti, Milano, 31 marzo 3 aprile 2016
www.teatrofrancoparenti.it
Orari
giovedì ore 21.00; venerdì ore 19.30; sabato ore 20.30; domenica ore 15.30
Tel : 02 59 99 52 06; biglietteria@teatrofrancoparenti.it