Olimpiadi, Sala, per la governance no agli amici degli amici

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Dopo la festa per l’assegnazione delle olimpiadi invernali del 2026 a Milano-Cortina, è già ora di mettersi al lavoro. Il sindaco di Milano Beppe Sala, uno dei più felici ieri a Losanna, è rientrato stamattina nel capoluogo lombardo. E ha già fatto delle dichiarazioni sulla gestione del Grande Evento. “Mi interessa che la politica continui in questo patto, perché adesso comincia una parte altrettanto difficile. Vuol dire mettersi d’accordo sulla governance. Dico solo che non tollererò che vengano chiamati a gestire una cosa così gli amici degli amici. Devono essere chiamati i più bravi”. È l’avvertimento del sindaco sulla governance dei Giochi.  “Non è pensabile per una cosa del genere rivolgeresti a quelli fidati, a quelli vicini a una parte politica: bisogna essere molto trasparenti nella selezione delle persone e anche la formula di governance – ha detto Sala di ritorno da Losanna -. Bisogna discutere, sedersi, capire quali sono le regole prima che qualcuno si azzardi a pensare a questo o a quello. Regola numero uno, deve avere esperienza solo nel privato o anche nel pubblico? Numero due, dobbiamo prendere qualcuno che deve restare fino al 2026, è un impegno importante. Dopo l’esperienza di Expo sono un po’ perplesso sul tema della spa perché vincola molto”.

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