(MIANEWS) Milano, 06 MAR – Sceglievano le proprie vittime in base alla vulnerabilità – adolescenti isolati, preferibilmente ragazze – poi si avvicinavano chiedendo una sigaretta, o di cambiare una banconota, e in quel momento scattavano le minacce per farsi consegnare cellulare, portafoglio e altri piccoli oggetti. E se le vittime cercavano in qualche modo di opporre resistenza, il resto del gruppo entrava in azione circondandole. “Non si deve parlare di una vera e propria baby gang, quanto piuttosto di diverse comitive di amici che avevano come punto di ritrovo le gradinate davanti all’Arco della Pace”, ha spiegato il capitano Matteo Martellucci al comando della Compagnia Milano Duomo dei Carabinieri. Le indagini dell’Operazione Paranza, cominciate lo scorso febbraio 2018, ha portato questa mattina ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale dei Minori di Milano, nei confronti di 9 minori (di cui 8 in carcere ed una in comunità) e un fermo come indiziato di delitto per altre 5 persone, responsabili di rapina aggravata e lesioni personali.
Per entrare nel gruppo non c’erano criteri di selezione: erano ammessi sia ragazzi che ragazze, ma era necessario avere degli amici comuni. Ai membri del gruppo, di età compresa tra 15 e 22 anni, in maggioranza italiani insieme a qualche soggetto nordafricano vengono contestate 11 diverse rapine compiute con metodi violenti e, in qualche occasione, anche l’utilizzo di armi bianche per minacciare le vittime. Nelle abitazioni degli indagati i militari dei Carabinieri hanno trovato numerosi coltelli (machete, a serramanico, a farfalla) e repliche di armi da fuoco prive di tappo rosso.
In uno dei casi più violenti, la scorsa primavera, una ragazza minorenne è stata colpita ripetutamente con calci e pugni per portarle via il cellulare e solo il ricorso allo spray antiaggressione è riuscito a far desistere gli aggressori.