Allora, su Beppe Sala e su questo continuo balletto leader nazionale leader locale, qualcosa bisogna dirlo. Un paio di cose semplici semplici.
La prima: nell’attuale scenario nazionale del centrosinistra, è l’unico che governa una città dove sembra che le cose vadano bene, al netto delle povertà nascoste e dei tanti problemi che ogni metropoli ha. Ovvio che si pensi a lui come leader: ha carisma, governa una città che funziona, ed è di sinistra. Considerato il livello nazionale, ovvio pensare che questi semplici requisiti lo pongano tra i papabili. Poi però c’è il gioco del partito, le correnti, le frombolate, le coltellate, i giochini e i giochetti, eccetera eccetera. E qui, diventa tutta un’altra storia. Sarà attrezzato? I leader nazionali si pesano alle elezioni: lui sarebbe capace di vivere di urna in urna, di caminetto in caminetto? Non si sa. Seconda cosa: Beppe Sala ha detto che si ricandida. E nessuno ci ha creduto. Poi ha ripetuto che si ricandida, e nessuno ci ha creduto. Tanto valeva parlare da leader nazionale, visto che tanto nessuno credeva si sarebbe ricandidato, no? Detto questo, la Lega dovrebbe stare attenta. O inizia ad accendere le macchine, oppure anche la prossima volta a Milano vinceranno la volta successiva.