Lodi, il regolamento del comune è discriminatorio

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Ilregolamento del Comune di Lodi che ha di fatto escluso i bambini stranieri dal servizio mense scolastiche è discriminatorio. Lo ha sancito il Tribunale di Milano che ha ordinato all’amministrazione comunale di modificarlo con un provvedimento che ha subito riacceso anche lo scontro politico. Il giudice Nicola Di Plotti accogliendo il ricorso contro il Comune di Lodi dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e del Naga, rappresentate dai legali Alberto Guariso e Livio Neri, scrive nell’ordinanza che non esistono norme “che consentano al Comune di introdurre, attraverso lo strumento del Regolamento, diverse modalità di accesso alle prestazioni sociali agevolate” per i cittadini ‘extra Ue’. Il sindaco della città lombarda, Sara Casanova (Lega Nord), invece, con una delibera ha previsto “specifiche e più gravose procedure a carico dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea”. Il regolamento, infatti, non consente solo agli stranieri la possibilità di autocertificazione patrimoniale, tanto che per i genitori dei bimbi è difficile reperire la documentazione che accerti che non possiedano proprietà nel loro Paese d’origine e, dunque, accedere ai servizi. Il regolamento, quindi, scrive il Tribunale citando i principi costituzionali di eguaglianza e pari dignità, introduce una “discriminazione diretta, essendo trattati diversamente soggetti nelle medesime condizioni di partenza e aspiranti alla stessa prestazione sociale agevolata”. E il giudice col provvedimento ordina al Comune di modificare il regolamento “in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all’Ue di presentare la domanda di accesso a prestazioni sociali agevolate mediante la presentazione dell’Isee alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani e Ue in generale”. Anche le ‘linee guida’, varate a metà ottobre per correggere il regolamento, a detta del Tribunale, non eliminano “gli effetti di un provvedimento che introduce una disparità di trattamento”. Il comune ha fatto sapere che sta valutando la possibilità di ricorrere contro la decisione del Tribunale

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