Bossetti, quel Dna non è mio

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Torna a parlare in aula Massimo Bossetti dopo il primo interrogatorio di settimana scorsa. Davanti ai giudici della Corte d’Assise di Bergamo, il muratore imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio si difende. “E’ dal giorno del mio arresto che mi chiedo come sono finito in questa vicenda  visto che non ho fatto niente e voi lo sapete”. “Quel dna non mi appartiene”.  Bossetti ha messo in dubbio, nel corso del suo interrogatorio, che il dna trovato sul corpo della ragazza uccisa sia suo. “E’ un dna strampalato, e che per metà non corrisponde”, ha detto il carpentiere a proposito della mancata corrispondenza tra il dna nucleare e quello mitocondriale.

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