Insieme senza muri, al Sempione la tavolata record

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Dopo l’attesa e le polemiche di questi giorni, questa mattina alle otto i cancelli del parco
Sempione sono stati aperti per la tavolata multietnica organizzata dall’associazione Kamba, in collaborazione con il comune di Milano e che chiude il festival “Insieme senza
muri”. In tavola i sapori, colori, profumi dei cibi della Milano che si racconta attraverso le storie di chi la abita. Migliaia di persone hanno confermato la partecipazione al
grande appuntamento che raccoglie persone ed esperienze da tutto il mondo: studenti Erasmus, associazioni della Cooperazione sociale internazionale, associazioni religiose,
Social Street, condomini e molto altro. I partecipanti, che hanno cominciato ad affluire alle 10:30, provengono da 150 associazioni, mentre sono 500 i volontari che contribuiranno
al buon funzionamento dell’iniziativa. Rispetto a quanto riportato nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa, viene confermato che e’ autorizzato a somministrare cibo
chiunque sia in possesso della Scia (segnalazione certificata di inizio attivita’) e sabato in piazza saranno in tanti i gruppi iscritti che rientrano in questa casistica, non solo gli sponsor, ma anche i tanti gruppi che fanno capo a ristoranti o realta’ come il refettorio
Ambrosiano.

“Dimostriamo da Milano che cos’e’ la patria. Riportiamo parole come patria e democrazia al centro della nostra vita, non solo nel dibattito. Non si parla piu’ di democrazia come
se non fosse piu’ un valore. Facciamo vedere che questa e’ Milano. E Milano e’ sempre stata fiera dei suoi cittadini, ma non lo e’ mai stata come oggi”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dal palco di Ricetta Milano, la grande tavolata multietnica che ha portato a Parco Sempione, secondo gli organizzatori, diecimila persone. Il sindaco ha voluto concludere il proprio discorso con le parole di Don Lorenzo Milani: “Se voi avete il
diritto di dividere il mondo tra italiani e stranieri, allora io diro’ che nel vostro senso non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato e
privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono mia patria, gli altri miei stranieri”, ha detto il sindaco, concludendo con un “grazie a tutti voi di essere la mia patria”.

L’opposizione che sta facendo il Pd non e’ sufficiente. E’ legittimo che qualcuno all’interno del Pd voglia fare il segretario, ci mancherebbe altro, ma in questo momento puo’ essere solo la collettivita’ di idee a tirarci fuori dalla situazione in cui siamo. Cosi’ il
sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione della tavolata dei record al Parco Sempione, ha commentato la situazione politica del Partito Democratico. “Capacita’ in giro ce n’e’ – ha continuato – Rimango dell’idea che una decina di persone coordinate da un
segretario che faccia da regista, meglio che uno solo in una situazione cosi’ complessa”. “Io sto pensando a Milano, quindi oggi possiamo a pensare di sviluppare un grande percorso di idee oppure pensare a un grande percorso di idee che si rivolge a un modello che gia’ c’e’ e che funziona come Milano. Noi – ha proseguito Sala – oggi sbagliamo se rappresentiamo il male puramente con Salvini: guardate cosa succede in Ungheria, in Austria, negli Stati Uniti, e’ un’aria che tira. L’occidente si sta confrontando con una sfida rispetto alla quale non si sente capace. Noi dobbiamo essere capaci. Con buon senso. Se il dibattito deve essere solo sulla capacita’ dialettica non penso di essere la persona giusta, se e’ una sfida sui fatti posso essere la persona giusta da Milano”, ha concluso.

(foto Paola Farina – Radio Lombardia)

 

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