A Milano Salute Direzione Nord

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Le sfide poste dalle nuove tecnologie, l’ondata di nuovi farmaci presto sul mercato e una popolazione che invecchia ponendo in maniera urgente la questione sostenibilità dei costi sanitari. Il tutto, nel contesto della riforma sanitaria appena varata da Regione Lombardia.
Di questo e altro si è parlato (lo scorso 30 gennaio) alla Fondazione Stelline (Corso Magenta, 61 Milano) in un’intera giornata dedicata al sistema sanitario regionale lombardo come modello possibile per l’Italia.

La kermesse, organizzata da “Italia, Direzione Nord”, Associazione Amici delle Stelline, Osservatorio metropolitano di Milano, WikiMilano e Inrete, ha alternato le voci della politica a quelle degli addetti ai lavori, dirigenti, medici e personale sanitario, rappresentanti di categoria e aziende del settore quali Accura, Federfarma e Anylam, ed esponenti del volontariato, come Fondazione Giancarlo Quarta onlus e Associazione Diabetici Provincia di Milano.

Fabio Massa (Affari Italiani Milano) e Giulio Gallera (Assessore al Welfare Regione Lombardia)

Tra gli interventi di maggiore rilievo, quello dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera che ha parlato del caso di Ema: “Il problema originario – ha commentato Gallera – è che non siamo stati capaci di far capire quanto fosse vantaggiosa la nostra proposta. Ed Amsterdam è risultata scelta per via di una non capacità del Governo”. Quello di fare ricorso per l’assegnazione della sede di Ema “mi sembra piu’ un tentativo politico che non reale, perche’ la scelta non e’ appellabile a nessun organo di giudizio”, ha aggiunto Gallera. “Ancora una volta l’inadeguatezza del governo di centrosinistra emerge con tutta la sua forza e con l’evidenza dei danni che ha creato alla nostra citta’ e alla nostra Regione”. “Aumenta l’amarezza perche’ l’abbiamo sempre sostenuto che avevamo il dossier migliore, avevamo tutte le condizioni e il Pirellone pronto in pochissime settimane”. Con Gallera si è quindi parlato della riforma sanitaria, in particolare per quanto riguarda il tema della cronicità: “La cronicità ha dei bisogni ai quali nessun sistema regionale è riuscito finora a dare risposte di qualità. Il nostro modello vuole che non si lasci più solo nessun paziente nel gestire le proprie difficoltà. Il tema è proprio quello di aiutarlo a gestire le sue criticità. E noi intendiamo proporre ai medici di medicina generale di essere protagonisti della gestione, accompagnando il paziente. Vero, chiediamo loro di fare qualcosa di più e stiamo incontrando alcune resistenze che sono fisiologiche. Ma la nostra proposta è avanzata con le corrispettive risorse”.

Tra i relatori anche Giuseppe Bonomi, ad di Arexpo, che su Ema ha definito la decisione del Governo “assolutamente fondata. Secondo me questo è un provvedimento impugnabile. Esiste uno scoglio processuale – perché la prima risposta di Bruxelles si fondava sul presupposto che fosse una decisione dei 27. Questo significa che si è trattato di una decisione politica e quindi dal punto di vista giuridico non è sindacabile, non è impugnabile, per così dire. Si parla tanto dei bizantinismi che caratterizzano il nostro Paese, ma sostenere una tesi del genere è bizantino, perché in realtà è stata una decisione scaturita da un procedimento di natura amministrativa”.
Bonomi ha quindi parlato del futuro di Arexpo e della situazione della Statale in particolare: “Siamo passati dalla progettazione all’attuazione. Nell’area dello Human Technopole ci sono i lavori in corso, abbiamo rilasciato i primi spazi e sono entrati i primi ricercatori”. In merito all’ospedale Galeazzi, “che sarà la seconda funzione di carattere pubblico presente – ha proseguito Bonomi- stiamo finendo la conferenza dei servizi con tutti gli enti interessati e promossa dal Comune di Milano, e la finiremo l’8 febbraio. Quindi subito dopo, dando per scontato un esito positivo, ci sarà il rilascio del permesso di costruire, pressoché immediato, e poi si insedierà uno dei più grandi cantieri di Milano, che ospiterà non solo il Galeazzi, ma anche una serie di funzioni che il gruppo a cui fa riferimento l’ospedale ha sparse nella città e che verranno concentrate nella zona”. “Per quanto riguarda il Campus Universitario – ha detto Bonomi- sono assolutamente confidente che l’Università Statale prenderà la decisione definitiva, e sono convinto che sarà nella direzione di effettuare l’investimento, entro la metà di marzo prossimo”.

Nel medesimo incontro è intervenuto anche Paolo Rotelli, presidente del Gruppo ospedaliero San Donato, che ha lanciato la sfida: “Candidiamo Milano a capitale mondiale del turismo sanitario” – questa la sua proposta. Rotelli ha quindi illustrato alcuni dei progetti e obiettivi del polo ospedaliero per rendere la Grande Milano sempre più attrattiva sotto il profilo sanitario. Tra questi: “Sono in corso incontri e trattative per ricoverare degenti dagli Emirati Arabi – ha detto -. Questo obiettivo sarà realizzabile se avremo dei poli all’avanguardia e dei marchi ben riconosibili.
Al momento stiamo facendo un preliminare d’acquisto con la Holding per realizzare il secondo San Raffaele a Sesto San Giovanni e stiamo valutando di costruire una torre che diventi polo per i nostri tre IRCCS. Abbiamo il sogno di realizzare anche un nuovo Galeazzi entro il 2021, un polo d’eccellenza, un grande ospedale dove poter fare anche ricerca”.

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