Tre ore di interrogatorio, oggi pomeriggio, per il sindaco di Mantova Mattia Palazzi (Pd), accusato di tentata concussione continuata per aver chiesto favori sessuali alla vice presidente di un’associazione culturale in cambio di contributi comunali. Palazzi è arrivato in Procura alle 14.15 ed è uscito alle 17.20. Il sindaco, all’uscita dalla Procura, ha ribadito di sentirsi a posto” con la propria coscienza ma alla domanda se ritenga di aver commesso qualche errore afferma di non poter rispondere. L’avvocato Paolo Gianolio riferisce che il capo d’imputazione è stato confermato: al Palazzi viene contestato l’episodio dello scorso agosto, in cui in un messaggio WhatsApp Palazzi scrive ” sai che un’associazione a volte non va avanti senza il mio consenso. Cerca di attenerti alle regole”. Palazzi ha detto anche di avere sempre amministrato “con trasparenza e onestà”. A chi gli ha chiesto se ha intenzione di dimettersi il sindaco ha risposto: “Non lo so”. “È stato un interrogatorio pesante come pesanti sono in genere tutti gli interrogatori -ha detto l’avvocato Paolo Gianolio-. L’ipotesi di reato di tentata concussione continuata è stata confermata ed entrambi i magistrati hanno rivolto domande al mio assistito”.