“La scarsa affluenza e partecipazione registrata, in particolare a Milano Metropolitana, è la certificazione di una sconfitta politica. Tutta da intestare a Maroni e alla sua maggioranza, che in questo modo hanno finito per danneggiare la richiesta di maggiore autonomia per la Lombardia. Una richiesta che abbiamo – da sempre – condiviso nel merito, ma che oggi finisce mortificata da percentuali di affluenza comparabili a quelle del 2016, quando si votò per il referendum sulle trivelle. Un tema, soprattutto per ragioni geografiche, di scarso interesse per una Regione come la nostra. Ed è del tutto evidente che la Lombardia non è il Veneto, e i dati lo dimostrano chiaramente. Lo dico con ancora più amarezza, perché sono fra coloro che a questa consultazione hanno scelto un sì convinto all’autonomia.
Un’autonomia vera la si può raggiungere solo attraverso un progetto politico alternativo. A partire dalla guida della Regione, scegliendo di voltare pagina alle prossime elezioni. L’urgenza e la necessità di cambiare passo in Lombardia si rende ancora più plastica ed evidente oggi, dopo il disastro organizzativo e il vergognoso e l’indecente ritardo nelle comunicazioni sui dati dell’affluenza, che altro non sono che la prova di una Regione in affanno nella gestione del nuovo. Nient’affatto speciale, una Regione inefficiente e incapace. La Lombardia merita altro e da domani saremo al lavoro per cambiare pagina con Giorgio Gori Presidente”.
Così il segretario metropolitano del PD milanese, Pietro Bussolati, commenta i dati sul referendum in Lombardia.