Milano, sfratto senza pietà scongiurato con un presidio

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Lei è Orea, una nonnina di 94 anni invalida al 100 per cento. Il figlio 68enne, Daniele, è affetto da morbo di Parkinson. Ieri volevano sfrattarli dall’appartamento in cui vivono in via Lepontina 8 a Milano.

L’uomo, disperato, si era rivolto ai giovani del sindacato Asia, legato al centro sociale Cantiere di via Monterosa, da anni impegnati nelle lotte per il diritto alla casa insieme a Usb e Comitato Abitanti San Siro. I ragazzi si sono attivati  facendo domanda per un alloggio pubblico scoprendo che l’uomo e l’anziana madre hanno un punteggio altissimo, dunque buone possibilità di ottenere la casa popolare. Daniele ha riferito che in precedenza si era rivolto più volte ai Servizi Sociali del Comune di Milano senza ottenere una presa in carico. Ieri la proprietà ha tentato lo sfratto forte del fatto che un medico aveva certificato la “trasportabilità della sfrattanda”. Dove non si sa. I ragazzi del centro sociale però si sono opposti con un presidio davanti all’ingresso dello stabile e hanno impedito alla polizia di procedere. Alla fine proprietà e forze dell’ordine, di fronte alla resistenza e alla dignità dell’anziana donna, hanno accettato di soprassedere in attesa di un intervento dei servizi sociali.

“Milano è una città che sempre più tutela gli interessi di pochi per garantire rendita e profitto – affermano gli attivisti per il diritto alla casa –  abbandonando chi la abita e non si può più permettere di viverci e questo mentre marciscono 10mila case popolari vuote”. Lo sfratto della donna e del figlio per ora è stato rinviato, la speranza è di riuscire a risolvere la situazione in tempo.

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