Secondo le previsioni dei centri di riferimento per la meteorologia, l’alta pressione perdurerà almeno fino alla metà settimana prossima, con tempo stabile e calma di venti. Già oggi lo skyline degli edifici ha iniziato a confondersi nel grigio dello smog e la situazione non migliorerà. Le stazioni di rilevamento delle polveri sottili hanno iniziato a misurare valori tossici da alcuni giorni: quelli di ieri tra i 70 e i 100 microgrammi in tutta la pianura padana. Anche gli altri inquinanti sono in crescita, e in particolare per gli ossidi d’azoto si registrano valori vicini al limite. Le cattive notizie, però, non sono finite: da domenica apre la stagione termica che consente l’accensione delle caldaie, anche se la temperatura all’aperto è prevista in aumento rispetto ai valori già alti di questo autunno caldo. Si aggiungeranno fumi allo smog. Lunedì, dunque, ci sono altissime probabilità che la Lombardia sia costretta a decretare lo stato di emergenza inquinamento, con limitazioni al traffico e obblighi di abbassamento delle temperature negli edifici, che risulteranno impossibili da rispettare a meno di tenere le finestre spalancate anche di notte.
«Anche quest’anno l’inizio di autunno ci regala il caldo dell’estate e lo smog dell’inverno e ci ricorda quanto poco è stato fatto, fino ad oggi, per combattere in modo efficace le emissioni da traffico e in particolare da diesel. – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – L’emergenza è alle porte, e forse per una volta non c’è bisogno che sia scritto nero su bianco su un provvedimento d’urgenza: si potrebbe già iniziare domenica, giornata di apertura della stagione termica, prendendo atto che nei condomini non c’è nessun bisogno di accendere gli impianti termici ancora per molti giorni, specialmente nelle grandi città, dove l’effetto isola di calore mitiga di molto il raffreddamento nelle ore notturne. Non aggiungiamo il fumo delle caldaie allo smog da traffico, teniamo spente le caldaie dei condomini!» . È l’appello che Legambiente rivolge ai cittadini, ma anche agli amministratori di condomini, alle aziende di case popolari e agli energy manager di aziende e uffici. Oltre, ovviamente, agli amministratori comunali, a partire da quelli di Milano.