Marciano per la pace e giustificano lo stupro – Torna Pinocchio, la rubrica senza peli sulla lingua

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C’era una volta… Pinocchio! E c’è ancora. Eccoci. Siamo tornati. Più disillusi, illusi, incazzati, di buon umore, felicemente bipolari e sicuramente sempre cinici, stronzi e materialisti, come ormai siete abituati a sentirci. E usiamo anche il plurale majestatis… Scherzi a parte, oggi riprende la rubrica, e vorrei iniziarla da un tema che mi ha lasciato davvero di stucco. In effetti le storie sono due. La prima riguarda una ragazzina di 13 anni morta dopo essere stata rapata a zero, con la testa ricoperta di vernice rossa e infine stuprata ripetutamente. Alla fine le spararono due colpi in testa e la buttarono da una parte. Era una bambina. Tredici anni. Chi la ammazzò non furono i fascisti, ma i partigiani. Un comune del savonese ha proposto di fare per lei una statua. L’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha detto no, perché era una fascista. Aveva collaborato con i fascisti. Aveva ammazzato qualcuno? No. Ma ammirava il Duce. A Milano, intanto, l’assessore Rozza propone che il Comune deponga le corone di fiori il 2 novembre (non il 25 aprile, si badi bene) in tutti i cimiteri, per tutti i morti. Anche i morti fascisti. Anche i morti assassini. Anche i morti boia. Ora, venendo a quel che vorrei dirvi. Io non so perché tutto a un tratto c’è questa attenzione rispetto a vicende che sono finite 70 anni fa. Ma so quello che si è scatenato su Facebook. I soliti fascisti dicono le solite cose, e non è una novità, purtroppo. Ma quello che mi ha colpito sono gli antifascisti, alcuni antifascisti. E l’ANPI. Certa gente ha scritto letteralmente che in guerra è normale essere stuprati e uccisi a 13 anni, e che l’unica differenza è che la bimba stava dalla parte sbagliata, e NOI (che poi noi chi, che siete nati belli comodi negli anni 50 e 60 e avete distrutto tutto il futuro che potevate distruggerci) e NOI abbiamo vinto. No, l’antifascismo non sono queste cazzate. L’antifascismo è la democrazia conquistata con il sangue, della repubblica, quella di fronte alla quale giuriamo. E la democrazia ha pietà, e non giustifica, l’uccisione e lo stupro di una bambina di 13 anni. La democrazia non si piega a chi dopo 70 anni non concede un fiore. I morti non sono uguali, e va bene. Ma i bimbi sì. Da notare che alcuni di quelli che scrivono bestialità su una bambina stuprata e uccisa sono gli stessi idioti che espongono la bandiera arcobaleno per la pace e sfilano nella marcia senza muri. I migliori amici del fascismo, per quanto posso capirne io. Gli stessi che dietro una tastiera sono staffette partigiane e comandanti, e nella vita dei poveri cretini.

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