Dalle periferie all’Arena tra sport e integrazione

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Sono 270 gli atleti dei Centri di Aggregazione Giovanile che oggi disputano le finali della No League organizzata da UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) all’Arena Civica Gianni Brera di Milano. Grazie a questo torneo, attivo da 4 anni, centinaia di ragazzi delle periferie, in gran numero seconde generazioni, si sono potuti confrontare con i valori che lo sport porta con sé. La No League della UISP parla di 4 anni di integrazione e inclusione sociale, 4 anni di progetti di prevenzione nelle zone periferiche della città, grazie all’insegnamento dei valori civili ai ragazzi che saranno il futuro di Milano. “E’ proprio il futuro delle nostre città che dovrebbe farci riflettere, – spiega Antonio Iannetta, dirigente UISP – perché solo facendo diventare i giovani degli ambasciatori dell’integrazione e dei valori civili potremo uscire dalla deriva delle logiche dell’isolamento sociale che sempre più spesso sta sfociando nella violenza e nel terrore.” Con 27 squadre in campo per 4 tornei differenti, si potrà assistere a partite di calcio, basket e pallavolo oltre a esibizioni di arti marziali. Il programma dell’evento comincia con un incontro di presentazione delle attività alle ore 11 in Sala Appiani, dopo un rinfresco si inizierà con le sfide sportive dalle 15.00, in serata si potrà assistere ad alcune performance musicali e alle amichevoli di calcio tra le rappresentanze di UISP, degli educatori del Comune di Milano e dei ragazzi della No League. L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico.

“Lo spirito della No League è quello di trasmettere ai giovani atleti che vi partecipano i valori fondanti dello sport: impegno, costanza, rispetto e responsabilità. – spiega Antonio Iannetta, dirigente UISP – Questi valori sono quelli che faranno diventare questi ragazzi delle giovani donne e uomini e che permetteranno loro di allontanarsi dalle ‘logiche di quartiere’ che purtroppo sempre più spesso diventano controproducenti per il loro futuro. I Centri di Aggregazione Giovanile sono dei fondamentali presidi di valori positivi per i ragazzi delle nostre periferie, la UISP è lieta di poter dare il proprio appoggio a iniziative come quella della No League e continuerà a farlo con sempre maggior impegno.” No League Social Games è un “non campionato” che dà un’importanza prioritaria agli aspetti della cultura sportiva quali spirito di squadra, il rispetto degli avversari, dei compagni e degli arbitri, ma che anche insegna ai giovani sportivi che vi partecipano il valore del terzo tempo, dell’amicizia e dell’imparare a perdere e a convivere insieme. Integrazione e inclusione come strumenti di formazione e di prevenzione a quell’isolamento che potrebbe sfociare in violenza. Oltre alle attività sul campo No League è formazione per gli operatori sociali e per i ragazzi con i corsi per diventare arbitri di volley e calcio a 5, ed è inoltre un processo di network building tra realtà socio-educative con un tavolo di rete che continua a crescere e lavora con 13 enti, su 6 delle 9 zone milanesi in modo continuativo ed efficace.

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