Mafie, dai beni confiscati una casa rifugio per ragazzi omosessuali

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Sarà la prima Casa rifugio di Milano per ragazze e ragazzi omosessuali costretti a lasciare il luogo dove sono cresciuti perché rifiutati, non accettati dalla famiglia o dalla gente che li ha discriminati e isolati per il loro orientamento sessuale. Verrà aperta in un appartamento confiscato alla mafia, in via Sommacampagna, in zona Maciachini, con la collaborazione dei centri antiviolenza e l’associazionismo Lgbt e si collocherà nella rete delle abitazioni per le vittime di violenza già attive sul territorio.

La Casa rifugio è il primo dei tre nuovi progetti presentati durante le giornate del Festival dei Beni confiscati alle mafie, in corso fino a domenica 2 aprile. Il secondo sarà una Casa per la socialità dolce, il sollievo delle famiglie e i progetti per l’Alzheimer: si farà in un bene confiscato in via Varesina, una ex stazione di rifornimento, poi autorimessa, intestata a un pluripregiudicato per traffico internazionale di droga, arrestato a metà degli anni Novanta. Il terzo progetto riguarda la messa bando di un autosilo, con 70 posti auto e 10 posti moto in Largo V Alpini.

Le 163 unità immobiliari gestite dal Comune, tra cui appartamenti, laboratori, negozi, cantine e box sono assegnate per attività sociali senza fini di lucro. Con l’autosilo inizierà un nuovo corso. L’Amministrazione conta di avere entro l’anno ulteriori beni e di raggiungere quota 200. In futuro inoltre altri progetti saranno realizzati grazie alla sinergia attivata con l’Assessorato alla Partecipazione e Cittadinanza attiva, coinvolgendo i milanesi nella destinazione dei beni che saranno trasferiti al Comune.

Di questo e di molto altro si parlerà nei diversi incontri del Festival, a cominciare da quello di oggi pomeriggio alle 16 in via Momigliano 5, dal titolo “Il valore sociale della messa a reddito dei beni confiscati”. Il pomeriggio continuerà alle ore 17, nella ciclofficina di via Paisiello 5 con la presentazione de “L’Agenda ritrovata per Paolo Borsellino – Ciclostaffetta itinerante”. Infine questa sera, alle 21, alla Casa della Legalità in via Curtatone 12, si parlerà di  “Associazioni invisibili e ‘ndrangheta”.

Domani il programma proseguirà con le visite guidate di Libera ad alcuni beni e con una serie di iniziative culturali che culmineranno con la retrospettiva dedicata a Pif, Pierfrancesco Diliberto.

Pif sarà alle ore 19 al Mic, Museo Interattivo del Cinema, in viale Fulvio testi 121, dove si terrà la proiezione del documentario “Un gelato per Saviano” e del film “La mafia uccide solo d’estate”. Alle 21.30 sarà allo Spazio Oberdan, in viale Vittorio Veneto 2 per la proiezione di “In guerra per amore”. Ad entrambi gli appuntamenti interverrà Barbara Sorrentini, direttore artistico del Festival.

Il Festival terminerà domenica 2 aprile. Tra i vari appuntamenti, la mattinata al Centro sportivo di via Iseo 10 con l’iniziativa “Rugby contro le mafie” per uno speciale allenamento alla legalità attraverso le regole dello sport.

 

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