Migranti, nuova occupazione in zona via Padova

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Una immagine della nuova occupazione postata su Facebook

Dopo lo sgombero della ex sede della De Marco in via Fortezza a Villa San Giovanni, occupata da migranti, avvenuto lo scorso 2 febbraio, oggi nuova occupazione in via Carlo Esterle, zona via Padova, ieri. Ad annunciarla è stato il gruppo “Noi ci siamo – Rete solidale milanese”. Lo sgombero da via Fortezza, spiegano su Facebook, “non ci ha scoraggiati, nonostante il prezzo alto pagato in termini di espulsioni e fogli di via. Siamo qui, senza distinzioni tra immigrati per guerre o ragioni economiche, tra italiani e no: siamo lavoratori, precari, studenti, disoccupati, vittime di guerre anche non dichiarate, come quelle economiche, le stesse che tutti stiamo subendo e che producono tagli alla sanità, alla scuola, alla casa e ai salari dei lavoratori. Vittime di un sistema ingiusto, in piena crisi, che ha bisogno per sopravvivere di accaparrarsi nuovi territori su cui esercitare il proprio controllo economico e politico che si traduce in aumento dello sfruttamento, privatizzazioni, impoverimento delle condizioni di vita e concentrazione delle ricchezze nelle tasche di pochi. Vittime delle politiche e strutture internazionali (FMI e BCE) che determinano diseguaglianze sociali, povertà e guerre. Ci siamo riappropriati del bisogno e diritto ad avere una casa e una vita dignitosa”. Per questo “abbiamo occupato questo posto sfitto in via Carlo Esterle 15, zona via Padova. Abbiamo occupato perché rifiutiamo i modelli e le politiche europee che regolano i flussi in base alle necessità di manodopera a basso costo. Politiche che, accompagnate da campagne xenofobe e razziste, ci espellono con violenza, quando non gli serviamo. Siamo convinti che l’inclusione possa avvenire solo con un protagonismo diretto, quando in prima persona si decide del proprio presente e futuro. La casa, per noi, non è soltanto la risposta ad un bisogno primario, ma la possibilità di creare percorsi di socialità e convivenza aperti alla città. È per questo che il nostro spazio sarà aperto a studenti, lavoratori, a tutti coloro che in questa città vogliono lottare insieme per resistere a questo attacco generalizzato che colpisce tutti e per cambiare questo sistema di guerre e sfruttamento. E’ già attiva una scuola di italiano, perché comunicare è una necessità, e sono in programma incontri: di autotutela contro le normative che regolano la permanenza in Italia e le nuove norme in materia di daspo; con lavoratori della logistica per capire il mondo del lavoro e le lotte in corso; la presentazione di uno spettacolo teatrale del Collettivo Mammadù – ‘Le scarpe dei caporali’. Rivendichiamo la residenza, documento necessario per rinnovare i permessi di soggiorno e diventare cittadini e lavoratori attivi, capaci di operare i cambiamenti fondamentali per la città ed il paese. Il contributo e la solidarietà attiva è un’ arma importante per realizzare un reale cambiamento e contrastare le politiche migratorie e sociali del paese. È con questa consapevolezza che vi invitiamo a conoscerci e a condividere il percorso intrapreso”.

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