Ancora polemiche sui redditi dell’assessore Cocco

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Non si fermano le polemiche sull’assessore milanese alla Trasformazione digitale Roberta Cocco, ex manager di Microsoft, attaccata prima per non aver pubblicato la sua posizione patrimoniale e poi per l’errore, corretto poco dopo, quando l’ha pubblicata. Ieri Roberta Cocco, nel pubblicare on-line il suo status patrimoniale, aveva scritto che la sua partecipazione azionaria in Microsoft equivale non a 36 mila euro, cifra poi corretta in 3,6 milioni di euro. “Ieri ho pubblicato i redditi 2015 e la situazione patrimoniale al momento dell’assunzione dell’incarico di assessore, in ottemperanza alla legge. Ho anche commesso un errore nel trasferimento dei dati, che ho immediatamente corretto nella medesima giornata. Desidero pero’ condividere una riflessione sui temi sollevati”. Cosi’ in una nota l’assessore Cocco, le cui dimissioni sono state chieste dal M5s perche’ non aveva reso nota la sua situazione patrimoniale relativa allo scorso anno, quando ancora era una manager di Microsoft, come previsto dalla legge. “L’amministrazione comunale – sottolinea Cocco – affida i suoi incarichi attraverso il lavoro degli uffici ed in applicazione delle norme vigenti, utilizzando lo strumento della gara quando previsto. L’autorita’ politica fa un altro mestiere, che e’ quello della programmazione dell’attivita’ amministrativa e dell’individuazione degli obiettivi. Questa differenza di ruoli deve essere compresa da tutti, altrimenti ogni persona con una storia professionale finisce per essere incompatibile con incarichi di governo della citta’. Noi dobbiamo salvaguardare, in primo luogo a Milano, la possibilita’ per chi viene dal mondo delle aziende e delle professioni di accettare incarichi pubblici, perche’ questa e’ la piu’ solida tradizione ambrosiana e cio’ che offre alla sfida della contemporaneita’ strumenti competitivi, soprattutto in campi come quelli oggetto della mia delega. Questa competenza – prosegue Cocco – deve naturalmente essere messa al servizio di processi chiari e trasparenti, condotti dagli uffici del Comune e dalle persone competenti e oneste che vi lavorano. Nella scorsa estate il sindaco Sala mi ha proposto di far parte della giunta comunale, mettendo cosi’ a disposizione della citta’ 25 anni di attivita’ professionale in quella splendida azienda che e’ Microsoft. Sono stata onorata della proposta e continuo ad
esserlo. Mi impegno e mi impegnero’ ogni giorno di piu’ per fare al meglio il mio lavoro, al servizio di una Milano forte, moderna e giusta, capace di offrire nuove opportunita’ a tutti. A questo serve la trasformazione digitale cui stiamo lavorando con enorme passione”, conclude Cocco. Va all’attacco Forza Italia. Mariastella Gelmini ha dichiarato: “Tocca al sindaco, che l’ha voluta in giunta, chiarire la posizione dell’assessore. Come si è capito il problema non è la denuncia dei redditi dell’assessore, ma la partecipazione azionaria da lei detenuta, che stride col suo ruolo in giunta. E’ Sala che deve farsi garante, al di là della sequela di errori e svarioni che certo non possono essere iscritti al capitolo trasparenza della giunta milanese”.

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