Milano, centrodestra contro le zone a basse emissioni

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La “Lez” di Milano, la “Low emission zone” che partirà a ottobre, è “un provvedimento bluff dal punto di vista della lotta al Pm10 e vessatorio perché ricade su chi ha ridotte capacità economiche”. È il giudizio dei presidenti di cinque municipi amministrati dal centrodestra. Durante l’incontro il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina e i colleghi del Municipio 4 Paolo Guido Bassi, del Municipio 5 Alessandro Bramati, del Municipio 7 Marco Bestetti e del Municipio 9 Giuseppe Lardieri hanno motivato il voto contrario che nel mese di gennaio i loro parlamentini hanno espresso nei confronti della low emission zone con altrettante delibere che hanno trovato, in qualche caso, la condivisione del Movimento cinque stelle. Per Bestetti “il provvedimento anziché lez dovevano chiamarlo bluff perché è un bluff ed è vessatorio”. “L’assessore Granelli – ha aggiunto Bestetti per spiegare – ha diffuso delle slides sul modello di Renzi dalle quali emergerebbe un dato, e cioè che la lez interessa solo il 27% del parco auto di Milano e incide sul 60% del Pm10. La realtà è diversa, perché quel numero non è calcolato sul totale, ma è solo quello derivante dal traffico. Arpa Lombardia ci dice invece che il Pm10 prodotto dal traffico equivale al 43% del totale, di cui il 22% deriva dalle auto oggetto di lez, mentre il resto deriva dall’usura dei freni e dei pneumatici che riguarda anche le auto non inquinanti d non si riduce col provvedimento della lez”. Quindi, ha concluso Bestetti, “l’unica percentuale su cui impatta la lez è il 65% di questo 22%, ovvero il 14%”.

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